No alle targhe alterne e ai blocchi del traffico; sì ad un progetto di lungo respiro per evitare le ordinanze emergenziali. Parlando di smog, c'è un fil rouge...
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Luca Cipriano, alfiere di «MaiPiù», Pd e «Popolari», reputa «troppo punitivo e restrittivo il provvedimento». E chiede subito modifiche: «Due fasce orarie libere, dalle 13 alle 14 e dalle 16 alle 17, per consentire ai genitori di prendere i bambini a scuola. Inoltre, bisogna dimezzare il blocco domenicale, stoppandolo alle 13 o alle 14, per consentire alle persone di andare almeno a messa». Se eletto, non annuncia la revoca dell'ordinanza, «perché non sarebbe serio», ma «un piano di lungo respiro. Eccolo: «Un patto con i comuni vicini, l'apertura dell'Autostazione, controlli alle caldaie e la riconversione di quelle a gasolio, messa in servizio della Metro leggera e ricorso ad asfalti e vernici drenanti lo smog».
Il candidato a sindaco del Movimento Cinque Stelle, Ferdinando Picariello, non si nasconde: «Blocco del traffico e targhe alterne sono provvedimenti di carattere emergenziale. Il benessere collettivo va tutelato anche con soluzioni che possono apparire drastiche». Per evitarle, però, i Cinque Stelle annunciano «un vero e proprio Piano Regolatore del Traffico, con un tavolo permanente con le associazioni». L'obiettivo è la mobilità sostenibile: «Sviluppare il trasporto pubblico locale, creando navette collegate con i parcheggi, installare di colonnine pubbliche per i veicoli elettrici, bike e car sharing e piste ciclabili».
Gianluca Festa, dirigente Pd e condottiero di «Davvero» e «Ora», «Vera», revocherebbe, se eletto, l'ordinanza di Priolo. «La soluzione non è rappresentata dalla chiusura al traffico. Ne condivido le ragioni ma lo strumento non è risolutivo. Noi - annuncia - costruiremo un altro parcheggio multipiano in via Zigarelli. Con quello del Mercatone, consentirà di fermare le auto e non caricare il centro. Ci impegneremo per una maggiore presenza di verde, che abbellirà la città e abbasserà le polveri. Infine, disporremo maggiori controlli sugli impianti di riscaldamento».
Stesso punto di partenza, nel centrodestra, anche per il candidato di «La Svolta» e «Forza Italia», Dino Preziosi: «Se eletto, revocherò subito le targhe alterne, perché sono inutili dice In più, nel lungo periodo, danneggiano il commercio». Ecco allora la cura Preziosi: «Puntiamo ad approvare un Piano della mobilità spiega - Al suo interno, la diversificare dei tempi e i ritmi della città. Rimodulando l'apertura di scuole, negozi e uffici, possiamo evitare gli addensamenti da cui scaturiscono gli sforamenti». E poi, anche qui, «parcheggi di scarico all'ingresso della città, con le navette, e potenziamento del trasporto locale». Per finire, un'intesa indispensabile con i comuni contermini.
Quasi speculare la premessa dell'unica donna in corsa, la candidata leghista Biancamaria D'Agostino, sull'inutilità del blocco del traffico e sulle conseguenze negative sul commercio: «Ho previsto misure anti inquinamento di immediata soluzione: alberature e siepi antinquinamento lungo le strade, perché ogni pianta cattura dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili. comincia - Incentivi con fondi statali per l acquisto di auto e bici elettriche, valorizzazione della stazione di interscambio nell'ex Mercatone, dove accedere al centro utilizzando mezzi pubblici e auto elettriche. Nel medio periodo chiosa - un enorme parcheggio sotterraneo nellarea occupata dal palazzo di Giustizia».
Prima di tutto, un rapporto sullo stato dell'ambiente e le diverse criticità spiega il candidato sindaco di «SiPuò», Amalio Santoro Intervenire con le targhe alterne, infatti, è un rimedio riduttivo e momentaneo». Allora propone «una rimodulazione del traffico con corse a staffetta verso il centro da studiare con l'azienda dei trasporti, l'utilizzo di tutte le aree di sosta adattabili e l' istituzione di un ticket valido per la sosta e gli spostamenti tramite mezzi pubblici». Infine, bisogna incassare «l'impegno dei comuni adiacenti, a partire da Atripalda a Mercogliano».
Dopo aver già richiesto formalmente al commissario Priolo di cambiare il dispositivo in corso, «perché non esistono fasce orarie di tolleranza», il leader dei «Cittadini in movimento», Massimo Passaro, è netto: «Da sindaco, sarei disposto anche a prendermi un avviso di garanzia, ma spiegherei ai giudici che queste ordinanze sono inutili e dannose. Riammoderniamo il parco mezzi delle aziende pubbliche e dei trasporti, ragioniamo di auto elettriche e dell'utilizzo della metro leggera - dice - C'è bisogno di un ragionamento nuovo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino