Avellino, il coro dei sette candidati:
«No alle targhe alterne»

Avellino, il coro dei sette candidati: «No alle targhe alterne»
di Flavio Coppola
Venerdì 3 Maggio 2019, 12:00
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No alle targhe alterne e ai blocchi del traffico; sì ad un progetto di lungo respiro per evitare le ordinanze emergenziali. Parlando di smog, c'è un fil rouge che lega le posizioni di tutti gli aspiranti sindaci di Avellino. Ma le ricette sono le più disparate. Il tema è cruciale e impellente. Non solo perché Avellino nel 2018 è stato il capoluogo più inquinato d'Italia. Ma anche perché fino al 30 giugno, sarà in vigore la durissima ordinanza del commissario Giuseppe Priolo, che lascia a piedi la metà degli automobilisti.
 
Luca Cipriano, alfiere di «MaiPiù», Pd e «Popolari», reputa «troppo punitivo e restrittivo il provvedimento». E chiede subito modifiche: «Due fasce orarie libere, dalle 13 alle 14 e dalle 16 alle 17, per consentire ai genitori di prendere i bambini a scuola. Inoltre, bisogna dimezzare il blocco domenicale, stoppandolo alle 13 o alle 14, per consentire alle persone di andare almeno a messa». Se eletto, non annuncia la revoca dell'ordinanza, «perché non sarebbe serio», ma «un piano di lungo respiro. Eccolo: «Un patto con i comuni vicini, l'apertura dell'Autostazione, controlli alle caldaie e la riconversione di quelle a gasolio, messa in servizio della Metro leggera e ricorso ad asfalti e vernici drenanti lo smog».

Il candidato a sindaco del Movimento Cinque Stelle, Ferdinando Picariello, non si nasconde: «Blocco del traffico e targhe alterne sono provvedimenti di carattere emergenziale. Il benessere collettivo va tutelato anche con soluzioni che possono apparire drastiche». Per evitarle, però, i Cinque Stelle annunciano «un vero e proprio Piano Regolatore del Traffico, con un tavolo permanente con le associazioni». L'obiettivo è la mobilità sostenibile: «Sviluppare il trasporto pubblico locale, creando navette collegate con i parcheggi, installare di colonnine pubbliche per i veicoli elettrici, bike e car sharing e piste ciclabili».

Gianluca Festa, dirigente Pd e condottiero di «Davvero» e «Ora», «Vera», revocherebbe, se eletto, l'ordinanza di Priolo. «La soluzione non è rappresentata dalla chiusura al traffico. Ne condivido le ragioni ma lo strumento non è risolutivo. Noi - annuncia - costruiremo un altro parcheggio multipiano in via Zigarelli. Con quello del Mercatone, consentirà di fermare le auto e non caricare il centro. Ci impegneremo per una maggiore presenza di verde, che abbellirà la città e abbasserà le polveri. Infine, disporremo maggiori controlli sugli impianti di riscaldamento».

Stesso punto di partenza, nel centrodestra, anche per il candidato di «La Svolta» e «Forza Italia», Dino Preziosi: «Se eletto, revocherò subito le targhe alterne, perché sono inutili dice In più, nel lungo periodo, danneggiano il commercio». Ecco allora la cura Preziosi: «Puntiamo ad approvare un Piano della mobilità spiega - Al suo interno, la diversificare dei tempi e i ritmi della città. Rimodulando l'apertura di scuole, negozi e uffici, possiamo evitare gli addensamenti da cui scaturiscono gli sforamenti». E poi, anche qui, «parcheggi di scarico all'ingresso della città, con le navette, e potenziamento del trasporto locale». Per finire, un'intesa indispensabile con i comuni contermini.

Quasi speculare la premessa dell'unica donna in corsa, la candidata leghista Biancamaria D'Agostino, sull'inutilità del blocco del traffico e sulle conseguenze negative sul commercio: «Ho previsto misure anti inquinamento di immediata soluzione: alberature e siepi antinquinamento lungo le strade, perché ogni pianta cattura dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili. comincia - Incentivi con fondi statali per l acquisto di auto e bici elettriche, valorizzazione della stazione di interscambio nell'ex Mercatone, dove accedere al centro utilizzando mezzi pubblici e auto elettriche. Nel medio periodo chiosa - un enorme parcheggio sotterraneo nellarea occupata dal palazzo di Giustizia».

Prima di tutto, un rapporto sullo stato dell'ambiente e le diverse criticità spiega il candidato sindaco di «SiPuò», Amalio Santoro Intervenire con le targhe alterne, infatti, è un rimedio riduttivo e momentaneo». Allora propone «una rimodulazione del traffico con corse a staffetta verso il centro da studiare con l'azienda dei trasporti, l'utilizzo di tutte le aree di sosta adattabili e l' istituzione di un ticket valido per la sosta e gli spostamenti tramite mezzi pubblici». Infine, bisogna incassare «l'impegno dei comuni adiacenti, a partire da Atripalda a Mercogliano».

Dopo aver già richiesto formalmente al commissario Priolo di cambiare il dispositivo in corso, «perché non esistono fasce orarie di tolleranza», il leader dei «Cittadini in movimento», Massimo Passaro, è netto: «Da sindaco, sarei disposto anche a prendermi un avviso di garanzia, ma spiegherei ai giudici che queste ordinanze sono inutili e dannose. Riammoderniamo il parco mezzi delle aziende pubbliche e dei trasporti, ragioniamo di auto elettriche e dell'utilizzo della metro leggera - dice - C'è bisogno di un ragionamento nuovo».
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