Avellino, Festa: «Gli ambulanti vogliono tre milioni? Paghino le tasse»

Avellino, Festa: «Gli ambulanti vogliono tre milioni? Paghino le tasse»
Se l'Associazione nazionale ambulanti (Ana) chiede un risarcimento di 3 milioni di euro per le 10 giornate di mercato saltate a causa di un'ordinanza comunale, il sindaco...

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Se l'Associazione nazionale ambulanti (Ana) chiede un risarcimento di 3 milioni di euro per le 10 giornate di mercato saltate a causa di un'ordinanza comunale, il sindaco Gianluca Festa, «per nulla intimorito dalla pretesa», sceglie l'arma dell'ironia per replicare.


«Constatare dice il primo cittadino che i mercatari guadagnano tutti questi soldi mi rende felice. Ringrazio Ana per aver fatto chiarezza sulla vicenda e aver dato forza alla mia azione. Alla luce di questo dato, gli ambulanti morosi possono pagare subito il milione di euro di debiti contratto con l'amministrazione comunale per non aver versato Tosap e Tari». Come noto, il mercato bisettimanale è stato sospeso dal 4 gennaio, non per le morosità che erano già state contestate ma per fare spazio nell'area antistante allo stadio Partenio ai bus che stazionavano in Piazza Kennedy. Nel mezzo, la proposta di Festa di trasferire le bancarelle a via Manfra (quartiere Valle) respinta dagli ambulanti (che non si sono mai presentati) e quindi ritirata. «Martedì prossimo ne è certo il sindaco la nuova sede che abbiamo individuato, Campo Genova, sarà pronta a ospitare gli ambulanti». Tuttavia, il vuoto è dietro l'angolo: ieri il segretario nazionale dell'Ana, Marrigo Rosato, ha fatto sapere che l'intenzione è quella di non partecipare almeno fino alla pronuncia del Tar di Salerno. Infatti, oltre alla richiesta di risarcimento, l'Ana (così come precedentemente aveva fatto Confesercenti) ha presentato pure un ricorso contro l'ordinanza di sospensione del mercato, ribadendo che la sede naturale è quella di Piazzale degli irpini e che Campo Genova per destinazione urbanistica e dimensione non è idonea.
Festa risponde: «Martedì il mercato si fa a Campo Genova, se poi nessuno partecipa posso anche capirlo: con tutti i soldi che guadagnano possono permettersi di saltare qualche altro giorno. Pare evidente che hanno provviste economiche per sopravvivere». E sui dubbi rispetto alla destinazione d'uso di Campo Genova precisa: «Siamo tranquilli e siamo convinti di quello che stiamo facendo perché va nella direzione di migliorare le condizioni di vivibilità e di mobilità». Quindi, il sindaco torna sulla richiesta di risarcimento sollecitando, poi, il pagamento dei tributi arretrati: «Adesso i cittadini sanno che i mercatari hanno perso circa 3 milioni di euro in queste settimane, quindi se queste sono le loro entrate saranno in grado di saldare il conto con il Comune. Anzi, l'avrebbero già potuto fare: per un milione di euro bastano 4 o 5 mercati». Inoltre, «dopo la rivelazione di Ana la morosità assume connotati ancora più gravi. Per questo chiedo a chi non è in regola di pagare subito: è una questione di rispetto verso chi è sempre puntuale».
Con toni ancora sarcastici, arriva una doppia provocazione: «A chi incassa così tanto, dovremmo aumentare sia la Tosap sia la Tari: è un'idea che potremo prendere in considerazione. Come quella di far pagare a loro per intero la pulizia degli spazi ogni volta che si svolge il mercato che costa alla comunità 206mila euro mentre costa solo 60mila a coloro che vi partecipano».

Fuor di ironia, dopo le provocazioni il sindaco chiede un accertamento da parte della Guardia di Finanza: «Se dai registri dei corrispettivi si desumono incassi per circa 500 euro al giorno, gli ambulanti non avranno problemi a fornire, nel caso di un controllo da parte dell'autorità competente, i relativi scontrini fiscali. Se così non fosse ci troveremmo davanti a un fenomeno evasione». Infine, tenta di dissipare l'ultimo dubbio sollevato dall'Ana: «Dicono che le ordinanze per lo spostamento del terminal e la sospensione del mercato non sono valide perché non sono passate in consiglio? Io sono convinto di aver seguito un iter amministrativo corretto. E poi davvero non comprendo cosa c'entri la vicenda del piano antismog del commissario prefettizio Priolo». Che varato ad aprile dell'anno scorso, secondo l'Ana, non sarebbe stato mai applicato. «Sono contento che si interessino alle vicende politiche della città - chiosa Festa- ma l'applicazione del Piano non avrebbe mica evitato le ordinanze. E sul punto ricordo che da qualche giorno è entrata in vigore un'ordinanza per limitare la presenza di polveri sottili nell'aria».
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Il Mattino