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Bar chiusi a partire dalle 14 e divieto di consumare cibi e bevande all'aperto. Alla fine, l'ordinanza di Natale è arrivata.
Il provvedimento del sindaco di Avellino, Gianluca Festa, inasprisce ulteriormente le prescrizioni della «Zona rossa», che parte oggi e durerà fino al 6 gennaio e prevede solo l'asporto fino alle 22. Il primo cittadino l'aveva annunciato lunedì nella consueta diretta social del lunedì. Avellino dice definitivamente addio a qualsiasi possibilità di brindare all'aperto la Vigilia di Natale. Il sindaco che ieri si era confrontato anche con la Prefettura, nelle riunioni del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza ha inteso ridurre al massimo ogni possibile rischio. Nell'ordinanza firmata ieri pomeriggio, istituisce la «chiusura dei pubblici esercizi di somministrazione di alimenti di tipo B (Bar) dalle ore 14 del 24 dicembre alle ore 5 del 25».
«È fatto divieto si legge ancora nel provvedimento di consumo di cibi e bevande, anche non alcoliche, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, comprese le ville e i parchi comunali». A sostegno della sua decisione, il capo dell'amministrazione di Palazzo di Città riporta proprio gli esiti del confronto con la Prefettura e le decisioni dell'Unità di crisi regionale. In particolare, sono riportate le «valutazioni in merito alla situazione epidemiologica in atto e ai relativi scenari evolutivi». Fattori in virtù dei quali è stata ritenuta «necessaria scrive il sindaco in primo luogo, la conferma di tutte le misure ad oggi vigenti». Quindi, «sul territorio comunale, l'adozione di specifiche misure».
Natale in tono assolutamente minore, ma il salotto buono resta un sorvegliato speciale.
Arvonio assicura che tutti gli uomini saranno impiegati nei controlli: «Tutte le pattuglie saranno in servizio. I miei colleghi hanno avuto il buonsenso di rimandare le ferie e saremo tutti presenti».
Come già avvenuto a Ferragosto, quando l'amministrazione Festa ordinò l'utilizzo delle mascherine al Corso in un frangente in cui non erano più obbligatorie all'aperto, Avellino restringe ulteriormente persino i rigidi provvedimenti regionali. Festa aveva dichiarato di voler evitare «persino la tentazione di assembrarsi». Considerando pure la necessità, già prevista dalla «Zona rossa», di restare in casa, se non per ragioni di salute o di lavoro, e comunque con l'autocertificazione, quella odierna si preannuncia una vigilia di Natale insolitamente poco trafficata. Avellinesi chiusi in casa, pure il consueto cenone sarà normato da rigide prescrizioni sul numero massimo di ospiti.
Ciò nonostante, ieri a Campo Genova, si è verificato un notevole afflusso di cittadini ai drive in test del Comune. Trecento solo ieri, circa 200 al giorno nell'ultima settimana. «Un boom di test e di richieste -spiega Elia De Simone, medico e capogruppo di Davvero - frutto dei tanti rientri dalle altre città e forse della volontà di testarsi proprio in vista delle festività da svolgere in famiglia. Anche se un tampone negativo ricorda non vuol dire che si possa essere liberi di fare ciò che si vuole».
Duemilaottocentotrenta i tamponi si qui somministrati e circa 30 positivi, 1 solo non confermato dal test molecolare. La macchina di Campo Genova, insomma, va avanti (si riparte lunedì) e le richieste sembrano in aumento.
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