Avellino, medici senza green pass: scattano 27 sospensioni

Avellino, medici senza green pass: scattano 27 sospensioni
Meglio un vaccino che vedersi azzerare lo stipendio. Crollano le certezze della maggior parte dei medici no vax irpini. Su 213 tra liberi professionisti, medici di famiglia,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Meglio un vaccino che vedersi azzerare lo stipendio. Crollano le certezze della maggior parte dei medici no vax irpini. Su 213 tra liberi professionisti, medici di famiglia, quelli di cliniche e strutture private e odontoiatri che ancora non avevano fatto l'iniezione, solo 27 (24 medici e 3 odontoiatri) non hanno rivisto la propria posizione e saranno quindi sospesi dall'Ordine dei medici di Avellino.

 questo il responso del Consiglio dell'Ordine che s'è tenuto ieri sera nella sede provinciale in via Circumvallazione ad Avellino. Una seduta fiume, durante la quale il presidente Francesco Sellitto, il suo vice Michele Lippiello e il presidente dell'Albo Odontoiatri Raffaele Iandolo, alla presenza dei 15 consiglieri provinciali, hanno preso atto dell'avvenuta vaccinazione di 186 medici che ancora non avevano ottemperato all'obbligo, mentre ha emesso i provvedimenti di sospensione dall'Ordine dei medici di Avellino per gli altri colleghi.

a questo momento gli irriducibili non potranno più esercitare la professione e, se in servizio presso strutture sanitarie private, non potranno più andare al lavoro e non vedranno accreditarsi lo stipendio fino al prossimo giugno. «Non potevamo non usare il pugno duro», dice Sellitto. «Da parte di alcuni colleghi sono state addotte motivazioni ridicole e inaccettabili. Ma siamo ancora fiduciosi che anche i più reticenti si mettano in regola. È una questione di serietà e deontologia professionale da rispettare. Come medici dobbiamo garantire i nostri malati. Serve senso di responsabilità: stiamo attraversando un momento delicatissimo, con il picco dei contagi e le varianti che imperversano. Non sono ammesse leggerezze».

Le lettere di richiamo ai medici no vax erano state inviate lo scorso 4 gennaio, tra loro medici liberi professionisti, medici di famiglia (soltanto 3), camici bianchi di cliniche e strutture private e odontoiatri (31 in tutto). Tutti rischiavano la sospensione non avendo ottemperato all'obbligo vaccinale anticovid. Molti di loro avevano effettuato prima e seconda dose ma non avevano ancora provveduto a fare la terza entro i termini previsti (ovvero 5 mesi dal completamento del ciclo di immunizzazione primaria). Tanti altri erano veri e propri no-vax non avendo effettuato nemmeno la prima dose. Il dato è stato comunicato a fine dicembre al presidente Sellitto dalla Sogei, la società del Ministero dell'economia, che ha incrociato i dati dell'anagrafe medica irpina con quelli della Piattaforma nazionale Digital Green Certificate. Ebbene dal confronto sono erano emersi i 213 nominativi di medici che non avendo fatto la puntura contro il Covid sono finiti sotto la lente. A livello legislativo, la stretta sugli operatori sanitari è arrivata lo scorso 15 dicembre con il nuovo decreto legge, il 172 del 2021, che ha inasprito quanto previsto dalla legge 76 con la quale era stato introdotto l'obbligo. Che adesso è stato, appunto, esteso alla dose booster (terza dose) per il personale sanitario a 5 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario. Inoltre, le Regioni e le Asl di residenza sono state eliminate dal processo di accertamento affidando tutta la verifica agli Ordini professionali che si avvalgono della Piattaforma nazionale Digital Green Certificate. Stessa prassi, dunque, sta seguendo l'Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) presieduto in provincia di Avellino Rocco Cusano. In questo caso, i numeri potrebbero essere ancora più alti. Nei prossimi giorni, dovrebbero essere resi noti i risultati di quest'altro accertamento.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino