Sospesi gli interventi chirurgici programmati, ridotti in modo drastico i posti letto e il rischio, più che concreto, di non riuscire a coprire tutti i turni. È...
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«Logiche incomprensibili», commenta Romina Iannuzzi, segretario generale del Nursind, il sindacato degli infermieri che per primo ha sollevato la questione. «Così facendo si genera inefficienza organizzativa presso ambedue i reparti quando sarebbe stato molto più sensato chiudere temporaneamente l'Ortopedia di Solofra e spostare il personale medico al Moscati, ancor più se pensiamo che trattasi ormai da tempo di un'unica azienda, riuscendo così ad incrementare i posti letto e pertanto ottimizzare una sola unità operativa». Ma questa soluzione non è stata nemmeno presa in considerazione della direzione strategica. Tanto che, come detto, è stato il responsabile del reparto a sollecitare i colleghi della cittadina conciaria. A risentirne maggiormente di questa situazione è l'utenza: le liste di attesa, infatti, che si erano già allungante a causa dell'emergenza Covid-19, registrano ora tempi biblici. Insomma, appare evidente che quello che manca è un Piano estivo per far fronte alla carenza di personale che di solito era presentato tra le fine di giugno e la prima settimana di luglio, quando le richieste di ferie da parte di medici e infermieri sono ampiamente acquisite. Eppure si tratta di un documento imprescindibile per la gestione, appunto, del periodo estivo quando, giocoforza, alcuni servizi devono essere sospesi. «Una decisione commenta ancora Iannuzzi - che rischia di ripercuotersi pesantemente sul pronto soccorso che sarà sovraccaricato di maggior lavoro trovandosi a gestire innanzitutto i pazienti con traumatologia minore che in presenza del Fast track erano invece trattati direttamente nell'ambulatorio di Ortopedia dedicato. La temporanea chiusura desta stupore e non si comprende come in un contesto organizzativo come quello attuale si continui a tenere aperti due reparti di Ortopedia che si trovano ad una distanza di soli 15 km l'uno dall'altro». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino