Petracca archivia De Mita: «Né servo, né parricida»

Petracca archivia De Mita: «Né servo, né parricida»
«In politica ognuno fa le proprie scelte. Personalmente ho seguito la linea che porto avanti da anni. Sono rimasto dove ero. Non sono, quindi, né un servo, né...

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«In politica ognuno fa le proprie scelte. Personalmente ho seguito la linea che porto avanti da anni. Sono rimasto dove ero. Non sono, quindi, né un servo, né un parricida». Il consigliere regionale Maurizio Petracca ha replicato così alle critiche di cui è stato fatto oggetto, dopo lo strappo con De Mita, in occasione dell'apertura ufficiale della campagna elettorale della lista Laboratorio Avellino, che sostiene la candidatura a sindaco di Luca Cipriano, che si è tenuta ieri pomeriggio al Carcere borbonico. All'appuntamento era presente anche il candidato apicale dell'alleanza di centrosinistra dello scorso anno, Nello Pizza.


«Questa campagna elettorale ha proseguito l'esponente centrista è cominciata male. Si sono già registrate molte cadute di stile. Si preferisce attaccare ed offendere gli avversari, anziché parlare di programmi. Ma noi non ci faremo trascinare nelle polemiche. Siamo abituati a camminare a testa alta».
 
Petracca ha poi sostenuto che l'unico centrosinistra in campo è quello guidato da Cipriano e non ha risparmiato qualche stilettata nei confronti dei candidati delle altre formazioni: «È impensabile che possa esistere una coalizione progressista senza il Pd. Altrove c'è chi la sera va a cena con il presidente della Provincia di centrodestra e la mattina a colazione con il parlamentare di sinistra. E sono quelli che hanno portato il Comune di Avellino al predissesto».

Una bordata è stata riservata anche alla lista SiPuò di Amalio Santoro: «È un dc con la faccia un po' triste, ma lo capisco, è nato democristiano e morirà comunista. Ha detto ironicamente che io sarei uno statista. Non credo affatto di esserlo, ma nemmeno lui. La politica però è pensiero ed azione. Non basta soltanto teorizzare. Altrimenti si fa filosofia e, quindi, bisognerebbe scrivere libri. A differenza di altri, invece, noi abbiamo un'idea alta della politica, ma operativa. Non siamo soltanto per la gestione dei Piani di zona».

Il consigliere regionale ha risposto pure agli attacchi di Gianluca Festa e Livio Petitto, in merito al ruolo che Petracca avrebbe svolto nell'elaborazione e nella gestione del Puc: «Dal 2004 al 2008 sono stato partecipe di un'esperienza amministrativa che ha il merito di aver portato ad Avellino 110 milioni di euro di finanziamenti per la realizzazione di opere pubbliche. Il Comune ha vissuto per anni di rendita. Ho poi ereditato uno strumento urbanistico, elaborato durante la sindacatura di Di Nunno, che aveva lati positivi e negativi, ma soprattutto negativi».

Ed ancora, sull'esecutivo targato Galasso: «Nonostante alcuni limiti è stato un governo operativo. Dopo il nulla. Penso che dovremo provare a replicare quella stagione».

Petracca ha negato di essere pronto ad approdare nel Pd: «Non c'è nessuna Opa, come qualcuno sostiene. Il Pd è un partito autonomo ed anche noi lo siamo. A Piazza del Popolo costituiremo il nostro gruppo consiliare. Siamo però degli alleati di area moderata, che credono nel centrosinistra. La presenza in lista di candidati con la tessera democratica, come Enza Ambrosone e Carmine Montanile, significa che è stata colta la novità del progetto che abbiamo messo in campo».

Non è mancata una valutazione critica sulla scorsa tornata elettorale: «Ci siamo resi conto che l'aggregazione che avevamo messo in piedi era un indistinto. Abbiamo imbarcato tutti. Una decisione che poi abbiamo pagato. La colpa non è stata del candidato sindaco, Nello Pizza, che è una persona credibile e perbene».

Pizza, dal canto suo, ha spiegato le ragioni della scelta di sostenere il progetto di Petracca: «Il filo conduttore è la coerenza. Qualcuno, invece, ha confuso una posizione politica con la fedeltà, ma così si rischia di essere fanatici e noi non lo siamo. Con Laboratorio Avellino abbiamo messo insieme mondi diversi, per tentare di guardare in avanti. Alle aggressioni e alle viltà, preferiamo il garbo e la misura. A volte sono più ingombranti gli amici, che non gli avversari».

Il candidato sindaco della coalizione, Luca Cipriano, ha gettato un ponte nei confronti del suo ex avversario: «Ho apprezzato la scelta di Pizza. Qui nessuno ha tradito la propria storia. Vorrei che questa città avesse quasi due sindaci. Una squadra con due capitani è sicuramente più forte».


Ai competitori, invece, sono state riservate parole dure: «Dall'altra parte c'è grande nervosismo. Per questo, sono passato in farmacia, a comprare una confezione di Xanax da regalargli. È incredibile che dei poltronisti ci facciano la morale. In psicanalisi un simile atteggiamento si definirebbe transfert». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino