Avellino, piazza Kennedy nel deserto: «I nostri piccoli negozi nel baratro»

Avellino, piazza Kennedy nel deserto: «I nostri piccoli negozi nel baratro»
Gli affari vanno sempre peggio. L'avevano previsto e adesso fanno i conti con la realtà. Amareggiati e delusi per...

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Gli affari vanno sempre peggio. L'avevano previsto e adesso fanno i conti con la realtà.


Amareggiati e delusi per la scelta dell'amministrazione comunale, sono sul piede di guerra i commercianti dell'area di Piazza Kennedy che nell'ultimo un mese hanno visto precipitare i propri incassi a causa del trasferimento del terminal bus dall'ex macello al piazzale dello stadio.

Con una lettera aperta i gestori del bar Excelsior di via Del Balzo, Graziella Spagnuolo e Antonio Zufolo, si rivolgono al sindaco Gianluca Festa. E non lo fanno certo in maniera conciliante: «Ci rivolgiamo al sindaco che in poco più di sei mesi è stato capace di rovinare la nostra città. Infatti, nonostante si sia presentato come il sindaco del cambiamento, da quando c'è lui ad Avellino non si capisce più niente: ha sconquassato il centro urbano senza concludere niente di positivo». Quindi entrando nel merito della questione terminal: «Sta sballottolando i bus da una parte all'altra senza aver rispetto delle persone che li utilizzano per raggiungere il capoluogo dalla provincia, per andare a lavoro, per andare all'università o a scuola. O anche soltanto per venire a fare shopping in centro. E lo fa senza sapere, evidentemente, che queste persone portano benessere all'intera comunità. Il sindaco Festa forse non sa che Avellino vive di commercio, visto che non può certo essere considerata una meta turistica né ha industrie o università. Dal nostro punto di vista, il primo cittadino si sta arrampicando sugli specchi non sapendo cosa fare per la città». Con danni molto pesanti: «I lavoratori che svolgono attività ambulante sono stati sbattuti via dal piazzale dello stadio per fare spazio al terminal per qualche motivo che a noi comuni cittadini non è dato sapere. L'area dell'ex macello è stata liberata per combinare chissà cosa, forse qualche altro capolavoro come successo per il tunnel o qualcosa per arricchire qualcuno, e i commercianti che qui ci lavorano sono adesso sono allo stremo». Infine, l'appello: «Se davvero vuole essere il sindaco del cambiamento rimedi a questi danni e non ne combini altri perché una persona che per cambiare una cosa ne distrugge altre 100 è un incapace che sa soltanto combinare disastri».

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La posizione dei gestori del bar Excelsior è condivisa, più o meno, da chiunque abbia un'attività nelle vicinanze dell'ex macello. Giovanni De Caro, proprietario dell'omonima polleria, che da qualche anno ha investito ulteriormente puntando pure sullo street food, dice: «È innegabile che da un mese a questa parte il volume di affari sia diminuito: c'è molta meno gente che passa di qui». Il punto, però, secondo De Caro è un altro: «I bus prima o poi andavano spostati, non dimentichiamo che è in fase di ultimazione l'autostazione. Il problema è che l'amministrazione comunale non ha previsto nulla per Piazza Kennedy: via i bus, il deserto. Invece, c'è bisogno di un piano di rilancio, magari puntando sul parco urbano. Dunque, non facciamo sterili polemiche ma iniziamo a ragionare seriamente per riqualificare la zona».


Parla di una riduzione di quasi il 30 per cento di incasso, Martina Scarpa del negozio di abbigliamento Infinity. Spiega: «Grazie allo stazionamento dei mezzi pubblici, in Piazza Kennedy c'è sempre stato tanto movimento». Anche per questo, Scarpa da circa un anno ha deciso di aprire sotto i portici di via Del Balzo il suo negozio: «E fino a dicembre andava tutto bene». Poi la situazione è precipitata: «Da quando i bus sono stati trasferiti nel piazzale antistante lo stadio, la clientela è diminuita in modo impressionante. In questa trentina di giorni, ho perso circa il 30 per cento degli incassi». Ma Scarpa non ha intenzione di andare altrove: «Non dobbiamo essere noi a cambiare locale, ma dovrebbe essere l'amministrazione comunale a fare qualcosa per rendere comunque attrattiva questa strada». Nell'attesa, il malcontento cresce. E chissà quando e come Piazza Kennedy rinascerà.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino