Il sindaco cinquestelle di Avellino cade malamente da uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale pentastellata: il reddito di cittadinanza, nel capoluogo irpino, non...
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Insomma, una partita che si gioca con il pallottoliere in una mano (l'opposizione, con venti consiglieri, è ancora «maggioranza») e il vangelo cinquestelle dall'altra rendendo il percorso dell'«anatra zoppa» irpina sempre più incerto e tortuoso. In realtà, una delle condizioni poste dai «consiglieri dialoganti» è proprio l'eliminazione, dal programma condiviso, dei punti più marcatamente politici del Movimento cinquestelle, a partire dal reddito di cittadinanza comunale. E sì, il sindaco ha pure provato a lanciare segnali di serenità ben consapevole dell'impatto della sua decisione sui vertici di governo e sull'elettorato: «La misura, semplicemente, non sarà nell'agenda dei prossimi mesi sia perché siamo in attesa di conoscere la situazione delle casse comunali, sia perché aspettiamo quanto deciderà in merito al reddito di cittadinanza il governo nazionale», ha postato su Fb. Ma la contropartita chiesta dagli altri gruppi, centrodestra in primis, non ammette fraintendimenti: «Siamo disponibili - dice Ines Fruncillo, capogruppo di Forza Italia - ma chiediamo al sindaco di non caratterizzare le sue linee programmatiche per rispetto e responsabilità nei confronti di tutti. In cassa non ci sono soldi: dunque, nessun reddito di cittadinanza. Non siamo disposti ad avallare scelte demagogiche che creano solo illusioni. La campagna elettorale è finita: se Ciampi vuole governare siamo pronti a dargli una mano. Diversamente, no». Se son rose...
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Il Mattino