Bomba d'acqua sull'Irpinia, Michele Spagnuolo morto schiacciato dalla sua stessa auto

Completamente sott'acqua la frazione Celzi di Forino, chiusa per uno smottamento la ex Statale 88

La bomba d'acqua sull'Irpinia
«In quaranta minuti sono venuti giù 50 millimetri di pioggia. Impressionante», dice il sindaco di Forino, Antonio Olivieri, mentre cerca di raggiungere la...

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«In quaranta minuti sono venuti giù 50 millimetri di pioggia. Impressionante», dice il sindaco di Forino, Antonio Olivieri, mentre cerca di raggiungere la frazione Celzi del suo paese che si ritrova sotto un metro d'acqua. Case e strade allagate, si gira solo con i gommoni della protezione civile e dei vigili del fuoco. Come è già capitato altre volte, tante altre volte, proprio qui a Forino. Scene già viste in questa fetta dell'Irpinia che guarda al Salernitano, ma ieri il nubifragio ha fatto davvero paura e ha messo a dura prova soccorritori e istituzioni. Quattro bambini della scuola dell'infanzia sono stati messi in salvo, portati via dal plesso e condotti in un luogo sicuro. Alcune famiglie sono state fatte evacuare dal nucleo soccorso acquatico dei vigili del fuoco. A pochi chilometri, nel territorio del comune di Contrada, ha perso la vita un 45enne, Michele Spagnuolo: è rimasto schiacciato dalla sua vettura in un tratto in pendenza all'interno di un castagneto dove era intento a effettuare dei lavori. La macchina lo ha travolto, probabilmente mentre tentava di allontanarsi quando nella zona si è scatenato il nubifragio. Vengono prese in considerazione, però, altre due ipotesi: la pioggia e il fango hanno fatto scivolare il veicolo che ha investito l'uomo; non si esclude che l'incidente possa essersi verificato ore prima e il proprietario del fondo, recatosi sul posto per sincerarsi della situazione proprio per la bomba d'acqua, si sia trovato di fronte la terribile scena.

Le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Avellino, sotto il coordinamento della procura del capoluogo irpino, dovranno fare chiarezza su tutto quanto avvenuto in un pomeriggio che l'Irpinia non dimenticherà. Nel giro di un'ora, ieri pomeriggio, si è scatenato l'inferno. Nuvole minacciose hanno oscurato il cielo nella parte di provincia tra l'hinterland avellinese e la zona del Montorese. Fulmini e tuoni, poi è venuta giù l'impressionante quantità di pioggia, che ha causato danni ingenti. Completamente sott'acqua la frazione Celzi di Forino, stesso discorso per le campagne circostanti il paese che conta poco più di cinquemila abitanti. Chiusa per uno smottamento la ex Statale 88, la strada di collegamento interna tra Avellino e Salerno: si era trasformata in un fiume di acqua e fango. Un fiume che ha raggiunto dopo alcuni chilometri più a valle l'abitato di Piano di Montoro, determinando altri disagi e allagamenti a catena.

Decine di uomini al lavoro per far fronte all'emergenza. I vigili del fuoco del comando provinciale di Avellino sono stati impegnati con varie squadre. Un elicottero dei caschi rossi, decollato da Pontecagnano, ha monitorato dall'alto il quadro complessivo. A bordo del velivolo il comandante irpino dei pompieri, Mario Bellizzi, per coordinare l'azione del personale. In azione anche i gruppi di Protezione civile e i carabinieri, mentre i mezzi dell'amministrazione provinciale hanno operato fino a tarda serata per tentare di ripulire la statale. A Celzi di Forino l'acqua ha superato il metro d'altezza tra le case, mentre nelle campagne circostanti sfiora il metro e mezzo d'altezza. In alcune zone emergono solo le chiome degli alberi di nocciole. Qui, non è un fatto nuovo. «Ma stavolta la pioggia ha fatto più paura», racconta un residente. Passata la bomba d'acqua, durata poco più di mezz'ora, le case si specchiavano in una sorta di lago. Alcuni residenti sono stati fatti evacuare. Altri sono rimasti, scegliendo di dormire ai piani superiori delle abitazioni. Quelli a livello di strada sono invasi dall'acqua. Le paratie di cui sono attrezzati a causa di precedenti episodi stavolta hanno potuto fare ben poco. In funzione idrovore dei privati e del Comune, ma ci vorranno giorni per far defluire tutta l'acqua. Cinquanta millimetri di pioggia vuol dire cinquanta litri di acqua versati in un metro quadrato. «La pioggia è stata così forte che non si riusciva a vedere a pochi metri di distanza», rimarca il primo cittadino di Forino. 

Per la gente del posto sono tornati i disagi di sempre. E la paura: gente intrappolata in casa, in auto, nei bar. Lo scorso novembre, Celzi già si era ritrovata allagata. Il fenomeno capita anche due volte in un anno, una circostanza che si trascina da decenni senza che si trovi la soluzione idonea. Di progetti, nel corso del tempo, ne sono stati presentati diversi. Ma un intervento strutturale non c'è mai stato. Si conta su vasche di raccolta, su pompe, sul drenaggio dell'acqua in montagna. Comunque, nulla di risolutivo. Questa è un'area pianeggiante, una delle poche dell'Irpinia, che si trova tra i monti. Parimenti la zona di Piano di Montoro, che è a qualche chilometro più a valle, sempre lungo la ex statale 88. Arteria che attraversa anche Contrada, dove ieri c'è stato il decesso del 45enne. Per Celzi si è anche parlato di delocalizzazione, di far andare via definitivamente i residenti. Un'ipotesi da subito contrastata, che viene vista come deportazione. Qualcuno, stanco di ritrovarsi intrappolato nell'acqua, ha però deciso di farlo di propria spontanea volontà. Sono gli anziani a resistere, quelli ieri trasportati momentaneamente via, a spalla, dai vigili del fuoco. Anche questa volta, per gli abitanti, alimenti e farmaci trasportati a bordo dei gommoni. E ieri sera, con il buio, nuove paure. 

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Il Mattino