Buche e frane: area Asi irraggiungibile

Dalle abbondanti piogge si riversano fango e detriti lungo le carreggiate

Le indicazioni stradali per l'area Asi
Per percorrere 200 metri si fa prima a piedi che a bordo dell'auto. E' il paradosso delle strade di accesso e di servizio all'area industriale di Valle Ufita. Gli...

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Per percorrere 200 metri si fa prima a piedi che a bordo dell'auto. E' il paradosso delle strade di accesso e di servizio all'area industriale di Valle Ufita. Gli eventi calamitosi che si sono registrati in tutta la Campania, nelle ultime ore, hanno ben poco a che fare con non lo stato di degrado del sistema viario del comprensorio industriale ufitano.

Infatti, sebbene in alcuni punti a seguito delle abbondanti piogge si riversano fango e detriti lungo le carreggiate, il problema non è certo rappresentato dalle conseguenze di questi piccoli smottamenti, piuttosto dalla incuria e dal reale stato di abbandono delle sedi viarie, a tratti divenute delle vere e proprie mulattiere.
E così, mentre si parla di grandi infrastrutture, a poca distanza dalla Variante Anas di Grottaminarda e dalla nascitura Stazione Hirpinia, e non molto lontano dal casello autostradale dell'A16, si riscopre essere ripiombati decenni indietro. Ad esempio, l'area perimetrale al pastificio De Matteis, in particolare quella che corre parallela alla Statale 90 delle Puglie, per non parlare del tratto che congiunge il rettilineo con il ponte verso la Dogana Aragonese di Flumeri, è letteralmente distrutta: percorrerla alla velocità consentita dal codice della strada è praticamente impossibile.

L'unico tratto recentemente sistemato è quello che si trova dinanzi ad un'azienda specializzata nella lavorazione del bitume, verso il raccordo con la superstrada per Grottaminarda. E ancora, anche le due strade parallele allo stabilimento della Iia sono piene di buche e voragini. E questa condizione si riscontra anche nella zona che dall'incrocio della rotatoria lungo la Fondovalle Ufita conduce verso l'area Pip di Frigento e Sturno.
Gravi i disagi per gli automobilisti, gli autotrasportatori e i lavoratori delle imprese della zona. Certo, i Comuni possono fare ben poco se non segnalare ad Asi e Provincia il degrado.

Dopo le segnalazioni di alcuni mesi fa da parte degli amministratori locali, ad oggi quello che emerge è il peggioramento delle condizioni perché di interventi risolutivi non se ne registrano.


E' questo il paradosso di una parte della nostra provincia in cui da una parte si guarda avanti alle grandi opere e dall'altra si riscontra l'incapacità di conservare e garantire l'efficienza del patrimonio infrastrutturale che è già è parte integrante delle aree industriali. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino