Centro autismo, lite sull'esproprio: «Procedura non più praticabile»

Centro autismo, lite sull'esproprio: «Procedura non più praticabile»
«Sono molto perplesso e, francamente, il Comune ha scelto la strada più complicata, o meglio, di sicuro non è la più agevole per risolvere la...

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«Sono molto perplesso e, francamente, il Comune ha scelto la strada più complicata, o meglio, di sicuro non è la più agevole per risolvere la questione». L'avvocato Sandulli sul caso Aipa è scettico. La questione del terreno dove sta sorgendo il Centro Per l'Autismo di Valle rischia di diventare sempre più spinosa e complicata. Il commissario prefettizio, Giuseppe Priolo, ha abbandonato definitivamente la strada dell'acquisizione sanante del suolo, in quanto non giuridicamente corretta, e ha deciso di procedere con l'esproprio del terreno con procedura ordinaria. Questa scelta, però, potrebbe allungare ancora di più i tempi per entrare in possesso della superficie dove si sta costruendo il polo clinico. Un terreno che è ancora di proprietà dell'imprenditore italo americano, Pasquale Pescatore (legalmente sarebbe anche il proprietario dell'edificio), alla luce di un accordo tra le parti, diventato delibera di giunta, a cui non ha mai fatto seguito un iter burocratico definitivo ed operativo.

 
I rapporti tra l'immobiliarista che ha fatto fortuna oltreoceano e le amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi anni non sono mai stati idilliaci, tanto per usare un eufemismo, ed ora, in seguito a questa decisione presa ufficialmente a Palazzo di Città, trovare un punto di incontro potrebbe risultare ancora più difficile.

L'esproprio deciso dal commissario prefettizio del Comune di Avellino suscita di colpo forti perplessità nell'avvocato Emilio Paolo Sandulli, legale di Pescatore. «Pescatore non sa ancora nulla di questa decisione presa a Palazzo di Città e, proprio perché è stato scelto il percorso più impervio, potrebbero allungarsi i tempi per condurre in porto l'operazione», dice il legale. Priolo boccia l'acquisizione sanante, ma su questo aspetto il legale avellinese è piuttosto chiaro: «Quella era più sostenibile, ma l'esproprio non si può sostenere visto che già è stata occupata l'area». Tra l'imprenditore di origini irpine ma trapiantato negli Stati Uniti e il Comune di Avellino rischia di inasprirsi il braccio di ferro.

«Il Comune ha grandi responsabilità in questa vicenda. Pescatore non è affatto contento del comportamento che hanno avuto finora a Palazzo di Città, visto che avevano promesso una cosa e ne hanno fatto un'altra. Lui, in principio, aveva ceduto il possesso dell'aera, non della proprietà. Gli accordi erano ben altri, insomma. Se e quando arriverà la notifica a Pescatore, potrà fare ricorso al Tar, ma resterebbe lo sconfinamento dell'area, per il quale l'esproprio non si può fare. L'acquisizione sanante non è corretta e l'esproprio sì? Ecco perché nutro forti dubbi».


Nel frattempo, proseguono i lavori al cantiere. La ditta Building And Planning, di Capriglia Irpina, ha già completato il muro sulla provinciale SP/70, restano, però, altri lavori da effettuare, riguardanti principalmente la parte esterna. Un eventuale dissesto, comunque, da parte del Comune, non dovrebbe mettere nuovamente il lucchetto al cantiere del Centro di Valle. Peraltro, la ditta, condizioni meteorologiche permettendo, vorrebbe consegnare l'opera in primavera ed è in procinto di montare le recinzioni sul muro già realizzato. Successivamente si dovrà procedere con la pitturazione, sia interna che esterna, dell'edificio, quindi, si provvederà alla pavimentazione del parcheggio. Domani, intanto a Via degli Imbimbo, primo incontro ufficiale del tavolo tecnico con Asl, Piani e Consorzi di Zona, Provveditorato e associazioni dei genitori dei ragazzi autistici. Le famiglie chiedono la modifica del bando per la gestione del Centro di Sant'Angelo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino