Avellino è fuori dall'organismo istituzionale che decide della sanità in Irpinia. Lo schiaffo al capoluogo è firmato dai sindaci dell'asse...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nonostante l'appello iniziale del sub commissario di Piazza del Popolo, Silvana D'Agostino, che ha esortato con decisione l'assemblea ad evitare strappi e decisioni «inopportune», viste la popolazione del capoluogo e la presenza in città dell'Azienda «Moscati», delle sedi Asl e del suo Poliambulatorio, l'assise ha virato sulla proposta avan-zata dal sindaco di Solofra, Michele Vignola: reinserire Sant'Angelo dei Lombardi in rappresentanza dell'Alta Irpi-nia, con il nuovo sindaco Marco Marandino, e sostituire Avellino con Monteforte, visto il commissariamento del capoluogo. Evidente, sugli spalti dell'aula consiliare, la regia nell'area Popolare del consigliere regionale Maurizio Petracca, in costante comunicazione con i suoi amministratori. Contro la proposta di Vignola, il sindaco di Grottaminarda Angelo Cobino, che ha sottolineato invece la necessità «di garantire il giusto rispetto istituzionale al capoluogo». Ha proposto di ricostituire lo schema precedente, reintegrando Avellino e Sant'Angelo dei Lombardi. Per finire, il sindaco di Montella, Ferruccio Capone, ha indicato una terza via: sì ad Avellino, in ragione della sua popolazione, no a Sant'Angelo dei Lombardi per l'Alta Irpinia, in favore proprio di Montella. Con l'assemblea letteralmente spaccata, si è giunti al voto. A questo punto, l'accordo tra i democrat e i Popolari di Ciriaco De Mita si è presto palesato: 39 sindaci hanno detto di sì all'estromissione del capoluogo. Da Aiello a Sant'Angelo, da San Martino Valle Caudina, fino a Frigento, per il Pd; da Atripalda a Monteforte, fino a Capriglia e Cairano, per i Popolari. Soltanto sei voti per la riconferma del capoluogo con Sant'Angelo dei Lombardi. Tra questi, le preferenze dello stesso sub commissario D'Agostino, e del sindaco di Ariano, Domenico Gambacorta. Una sola preferenza, infine, per la proposta di Capone: la sua. La città, insomma, è fuori. A questo punto, il Comitato dei sindaci dell' Asl di Avellino sarà composto dai primi cittadini di Ariano, Solofra, Bisaccia, Sant'Angelo dei Lombardi e Monteforte. Saranno loro a dover discutere ed a poter condizionare politicamente le decisioni dei manager dell'Asl e del «Moscati», Maria Morgante e Angelo Percopo, in tema di sanità. A cominciare dagli atti aziendali in fase di redazione, prima dell'invio definitivo in Regione. Quanto alla presidenza del Comitato ristretto, da sempre appannaggio del capoluogo, in pole c'è proprio Michele Vignola. Il sindaco della città della concia, non a caso, ha ricordato il recente accorpamento del «Landolfi» di Solofra alla Città Ospedaliera di Avellino. Vincitore della giornata, sottoscrive l'accordo Pd-Popolari: «Come forze di centrosinistra, rivendichiamo un percorso avviato con le Provinciali, che va portato avanti, e che qui ha avuto un banco di prova positivo. dice E poi dovevamo garantire una continuità nel Comitato. Nessuno ha voluto estromettere Avellino. Ma a giugno si rivoterà, sia in città che ad Ariano e Bisaccia. E se non avessimo agito in questo modo, avremmo rischiato di far decadere l'intero organismo ancora una volta». Non usa giri di parole, invece, il primo cittadino di Montella, Ferruccio Capone, esponente del centrodestra: «I Popolari di De Mita impongono un accordo precostituito con il Pd, contro gli interessi delle comunità e la norma che prevede la rappresentanza da parte dei comuni più popolosi. Era giusto che Avellino fosse rappresentata dal commissario afferma perché una città con 60.000 abitanti ha certamente più problemi di un piccolo comune». Trionfante, ovviamente, si mostra il sindaco di Monteforte, Costantino Giordano: «Questa nomina mi riempie di orgoglio e responsabilità. Da oggi avvieremo un confronto costruttivo ma deciso con l'Azienda sanitaria locale». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino