Coronavirus, Ariano divisa in 12 zone per il mega-screening: si inizia giovedì

Coronavirus, Ariano divisa in 12 zone per il mega-screening: si inizia giovedì
Si comincia giovedì. La popolazione arianese è chiamata a sottoporsi a test sierologico per scovare non solo chi è positivo al Coronavirus, ed eventualmente...

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Si comincia giovedì. La popolazione arianese è chiamata a sottoporsi a test sierologico per scovare non solo chi è positivo al Coronavirus, ed eventualmente asintomatico, ma anche per individuare chi è stato contagiato in passato.


L'obiettivo è quello di mettere a disposizione degli esperti, come è avvenuto per esempio a Vo' Euganeo, dati fondamentali sullo sviluppo del virus, ma anche per normalizzare definitivamente il territorio, specie dopo l'ultima impennata di contagi che ha determinato nuove angosce e preoccupazioni nella popolazione residente. La Regione, non a caso, avvia questa operazione definendo Ariano «area pilota». Si sperimenta per la prima volta. Quello che emergerà da qui servirà sicuramente ad indirizzare altre iniziative sul resto del territorio regionale.

Naturalmente, per partire con il piede giusto e sperare di ottenere i risultati epidemiologici sperati, è stato necessario mettere a punto nei dettagli un piano che coinvolgerà diversi soggetti: Regione Campania, Unità di Crisi, Comitato per l'Ordine e la Sicurezza presieduto dal Prefetto di Avellino Paola Spena, gli ospedali Monaldi e il Cotugno di Napoli (per i campioni di ritorno), l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale per il Mezzogiorno, l'Asl di Avellino, il Comune di Ariano Irpino e probabilmente anche il centro di ricerche di Biogem, chiamato a dare una risposta di disponibilità entro domani. Non è facile, infatti, gestire un piano che prevede, tra l'altro, il consenso dei cittadini chiamati a sottoporsi a screening sierologico e massima riservatezza negli addetti all'operazione. Senza dimenticare la parte organizzativa che richiede strutture, spazi, attrezzature e personale adeguato. Anche perché l'intera operazione dovrebbe svolgersi per non oltre cinque giorni.

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La città, in pratica, è stata divisa in dodici zone, ognuna delle quali comprende una popolazione di circa duemila persone. I prelievi verranno effettuati in loco e successivamente lavorati. I dati definitivi si conosceranno solo dopo eventuali tamponi di ritorno alle persone trovate positive. Dell'iniziativa il governatore De Luca ha parlato anche sui media nazionali, definendola fondamentale per arrivare ad una vera ripartenza socio-economica di Ariano. Si vedrà.

Ad ogni modo in città si guarda con interesse a questa importante sperimentazione. Per il deputato M5s Generoso Maraia «sarà necessario attenersi ai protocolli ministeriali per consentire alle attività economiche di ripartire senza dover scontare le colpe di una Regione che ha posto poca attenzione alla sorveglianza sanitaria perché più difficile da realizzare rispetto a qualche slogan sulle zone rosse e l'esercito». «Si dia finalmente precedenza alla salute della popolazione. Il rafforzamento degli screening sanitari - sostiene l'ex sindaco Domenico Gambacorta- è un provvedimento sacrosanto dopo l'ampliamento garantito dall'intervento dell'Istituto Zooprofilattico di Portici. I risultati registrati consentono alle attività lavorative di riprendere in sicurezza. Speriamo che l'azione dello Zooprofilattico prosegua rapidamente per tranquillizzare tutta la popolazione in ansia da oltre due mesi».


«Più che positiva la notizia degli screening di massa - sostiene invece, l'ex primo cittadino Enrico Franza - attraverso test sierologici, ma mio malgrado riesco a gioirne a metà, essendo per l'appunto un traguardo a metà. La notizia non deve distoglierci dal continuare a pretendere chiarezza su quanto è stato fatto sul fronte della indagine epidemiologica. Ancora non ci è dato sapere, se non da testimonianze dirette di persone contagiate, se sia stata condotta una mappatura mirata e puntuale con tampone di eventuali asintomatici e di coloro venuti in contatto con soggetti risultati positivi al covid-19. Evidentemente, i ritardi accumulati in questi due mesi nella gestione dell'emergenza sanitaria hanno condotto Ariano alla situazione attuale, subendo per giunta l'onta del pregiudizio di una comunità abitata da cittadini irresponsabili, nonostante sia stato ampiamente dimostrato da parte della stragrande maggioranza degli arianesi un grande senso di responsabilità. Mi chiedo inoltre, se la città di Ariano, oltre che come area pilota, sia individuata come area naturalmente deputata ad accogliere una task force, richiesta a più riprese in questi mesi, che possa proseguire l'attività di tracciamento avviato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino