Covid Irpinia, il cluster del Frangipane «regala» altri 31 positivi

Covid Irpinia, il cluster del Frangipane «regala» altri 31 positivi
Non c'era da farsi troppe illusioni. Dopo l'individuazione nei giorni scorsi di 12 persone positive tra pazienti, medici e infermieri del «Frangipane» di...

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Non c'era da farsi troppe illusioni. Dopo l'individuazione nei giorni scorsi di 12 persone positive tra pazienti, medici e infermieri del «Frangipane» di Ariano, non poteva che registrarsi un'altra mini-ondata (non ancora resa nota ufficialmente dall'Asl) dallo screening effettuato sul personale, non solo interno al nosocomio, ma anche esterno, arrivando ai fornitori e agli addetti al confezionamento dei pasti.


Ebbene su 550 tamponi processati ne sono risultati positivi 31. Tra i colpiti dal virus due medici, diversi infermieri e operatori socio sanitari e dunque anche personale proveniente da fuori per la consegna dei pasti. Come nel caso dei primi 12 positivi, è scattata quasi per tutti, in prevalenza asintomatici, la quarantena. Solo per una persona si è reso necessario il ricovero in ospedale. È andata meglio al personale del Criscuoli di Sant'Angelo dei Lombardi: oltre 150 tamponi e nessun positivo.
Ovviamente, l'ospedale S. Ottone Frangipane, dopo nuove sanificazioni, ha continuato a funzionare. È stata chiusa per un giorno solo ortopedia. Ovviamente, per le note disposizioni impartite dalla Regione la settimana scorsa, da ieri sono sospesi i ricoveri presso l'unità operativa complessa di Medicina interna. Il reparto viene dedicato interamente ai malati Covid. Per cui chi arriva, attraverso il Pronto soccorso, all'ospedale Frangipane per un eventuale ricovero in Medicina viene trasferito successivamente verso un'altra struttura. Tra queste, Sant'Angelo dei Lombardi. Quello che era stato in qualche modo paventato.

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In verità dalla Regione sono arrivate pressioni sull'Asl di Avellino a trasformare tutto l'ospedale arianese in struttura dedicata al Covid, ma per il momento il Frangipane resiste e mantiene aperti i reparti più importanti: Cardiologia, Neurologia, Chirurgia, Ortopedia, Ginecologia e Ostetricia, Medicina trasfusionale e la Dialisi. I 12 posti di medicina interna trasformati in medicina Covid vanno ad aggiungersi a quelli individuati e in via di allestimento per il nuovo reparto Covid nella vecchia ala ospedaliera che dovrebbe cominciare ad ospitare pazienti dai primi del mese di novembre. Con 7 posti di terapia intensiva, 10 di sub intensiva e 16 di degenza ordinaria. Con gli altri 7 posti dell'attuale terapia intensiva si dovrebbe arrivare a 14 posti per le emergenze più gravi. Sempre che non si voglia completare il piano annunciato dell'Asl, che però viene modificato giorno per giorno, che porterebbe a 58 posti complessivi.


Naturalmente quanto sta accadendo al Frangipane sta preoccupando non poco l'amministrazione comunale, esponenti politici, partiti e la comunità residente. Si è perfino costituito un comitato «Pro ospedale». E gli stessi operatori sanitari sono in prima linea nel difendere il ruolo del nosocomio. Le raccomandazioni a non smantellare l'ospedale e a non far rivivere alla popolazione l'incubo del mese di marzo scorso finora sembrano non convincere l'Unità di Crisi Regionale che continua a immaginare il Frangipane come valvola di sfogo anche per i pazienti provenienti da altre province. In realtà - è la tesi sostenuta da tanti e dal deputato Generoso Maraia (M5s) - non si può ridimensionare in questo modo un ospedale individuato come Dea di primo livello. Bisogna assicurare i livelli minimi di assistenza ad un'area vasta come quella della valle dell'Ufita e dell'Arianese e del Fortore. Questa esigenza sarà dettagliatamente spiegata nella seduta di consiglio comunale da convocare nei prossimi giorni. Il Frangipane aveva solo da poco ripreso a operare a pieno regime. Basta considerare che non si poteva neanche nascere qui. Questa nuova emergenza sanitaria può avere effetti ancora più dannosi sul futuro della struttura ospedaliera. L'unico problema è la carenza di organico. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino