Covid, tornano le file al PalaDelMauro: due ore per la terza dose di vaccino

Covid, tornano le file al PalaDelMauro: due ore per la terza dose di vaccino
È di nuovo ressa al centro vaccinale di Avellino. A 24 ore dall'entrata in vigore dell'obbligo di green pass per tutti i lavoratori, gli hub territoriali...

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È di nuovo ressa al centro vaccinale di Avellino. A 24 ore dall'entrata in vigore dell'obbligo di green pass per tutti i lavoratori, gli hub territoriali dell'Asl tornano a essere affollati. Preso d'assalto, più degli altri, quello del capoluogo.


Ieri mattina, all'esterno del Pala Del Mauro lunghe file e tempi di attesa di oltre 2 ore: non succedeva da circa 3 mesi. A lamentare i disagi, soprattutto gli anziani che s'erano recati in via Zoccolari, su convocazione, per fare la terza dose. Ma la simultaneità dell'accesso libero senza prenotazione (Open Day) non ha consentito di filtrare per bene gli accessi con le convocazioni ordinarie (per richiami e dose booster) slittate di un paio d'ore.
Insomma, qualcosa da rivedere nella gestione in vista di un aumento degli accessi per la richiesta di prime dosi da parte di lavoratori pubblici e privati che da domani per entrare sul posto di lavoro dovranno esibire il certificato verde.

Circostanza che ha indotto gli ultimi indecisi a fare l'iniezione contro il Covid-19. A conferma di ciò, la media giornaliera di somministrazioni rivista al rialzo da sabato scorso. Nell'ultimo report disponibile, diffuso dall'Asl di Avellino e riferito alla giornata di martedì, il conteggio è di ben 1413 dosi di vaccino. Così suddivise: 61 presso il centro vaccinale di Sant'Angelo dei Lombardi, 60 a Montemarano, 263 ad Avellino, 90 a Solofra, ad Ariano Irpino 114 presso il centro sociale Vita e 107 presso il palazzetto dello sport, 72 a Cervinara, 60 a Grottaminarda, 79 a Mugnano del Cardinale, 108 a Montella, 139 a Bisaccia, 62 a Lioni, 163 presso le residenze sanitarie, 24 negli studi dei medici di base e 11 a domicilio. Ieri gli hub hanno lavorato ancora a ranghi ridotti, in modalità Open Day sono stati aperti solo i centri di Altavilla Irpina, Ariano Irpino (centro sociale Vita), Avellino (Pala Del Mauro), Bisaccia, Cervinara, Lioni, Mirabella Eclano, Monteforte Irpino, Montella, Montemarano, Sant'Angelo dei Lombardi e Solofra. 

Da oggi dovrebbero riprendere a pieno ritmo tutti e 22 le sedi proprio per far fronte alla maggiore richiesta di vaccini dettati dall'entrata in vigore dell'obbligo del certificato verde per i lavoratori. Ma anche perché continua l'operazione terza dose. Mentre sono in somministrazione quelle per trapiantati, immunocompromessi e ultraottantenni (e presto anche per gli operatori sanitari), nei prossimi giorni saranno chiamati all'appello anche i cittadini nella fascia 60-79 anni che hanno fatto il richiamo da almeno 6 mesi. In Irpinia, si stratta di una platea di 80mila 156 persone, di queste 45mila 817 tra i 60 e i 69 anni e 34mila 339 tra i 70 e i 79 anni. Capitolo no vax. Ieri si è riunito l'Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Avellino con il presidente Rocco Cusano che avrebbe dovuto ratificare le 7 sospensioni di altrettanti infermieri dell'Azienda ospedaliera Moscati di Avellino che non hanno ottemperato all'obbligo vaccinale. I paramedici sono stati sollevati dall'incarico dall'ente di Contrada Amoretta giovedì scorso e resteranno senza stipendio almeno fino alla fine dell'anno. Tuttavia, il consiglio dell'Ordine degli infermieri ha sollevato un vizio di forma e ha chiesto lumi sia all'Asl sia al Moscati. Per il momento, dunque, non è stata emessa alcuna sospensiva di iscrizione all'albo (ma i 7 infermieri restano comunque a casa) in quanto la Asl di Avellino, che ha condotto l'indagine tramite un'apposita commissione, non ha notificato nessuna comunicazione all'Ordine, come dettato dal decreto legge 44 del 2021 (cosiddetto no vax) poi convertito nella legge 76 del 2021. Ma all'Opi è giunta esclusivamente una comunicazione da parte dell'Azienda ospedaliera Moscati. Fino a oggi, non hanno ottemperato all'obbligo di legge 15 operatori sanitari irpini: 11 tra medici, infermieri e operatori sociosanitari in servizio all'Azienda ospedaliera Moscati, 2 infermieri dell'Asl di Avellino e un infermiere e un fisioterapista in servizio al Ruggi D'Aragona di Salerno. In 3 si sono ricreduti dopo l'azzeramento dello stipendio: si tratta di una dottoressa del Moscati e dei due infermieri dell'Asl.

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Il Mattino