Di Maio, bordate ai vertici Iia: «No ai ricatti, paghino i salari»

Di Maio, bordate ai vertici Iia: «No ai ricatti, paghino i salari»
«Non accettiamo ricatti dai vertici della Industria Italiana Autobus». In attesa della nuova convocazione ministeriale sulla vertenza, il Ministro del lavoro e dello...

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«Non accettiamo ricatti dai vertici della Industria Italiana Autobus». In attesa della nuova convocazione ministeriale sulla vertenza, il Ministro del lavoro e dello sviluppo economico Luigi Di Maio prende posizione e attacca attraverso la sua pagina Facebook la società chiamata a gestire il polo unico nazionale degli autobus, finita ancor più sul banco degli imputati dopo il pagamento di solo il 70% delle ultime mensilità. «Non accettiamo ricatti è netto il vice Premier da parte di chi ha già usufruito di strumenti finanziari messi a disposizione per portare soluzioni ma li ha usati per fare tutt'altro. La Industria Italiana Autobus ha le risorse disponibili per provvedere immediatamente al pagamento degli stipendi dei lavoratori».


Il ministro esprime solidarietà agli addetti di Bologna e valle Ufita che, da ormai oltre sette anni, attendono una soluzione che, invece, continua a slittare. «Siamo vicini ai lavoratori aggiunge Di Maio - in questo momento delicato: in una fase del genere è molto grave il fatto che l'azienda utilizzi forme di ricatto pensando di poter ottenere qualcosa». Il ministro va oltre e conferma che il governo starebbe lavorando per chiudere il cerchio e favorire il rilancio del settore in tempi rapidi. Di Maio aveva presenziato al confronto del 6 luglio presso il suo Dicastero, annunciando la definizione della vertenza entro un mese. La soluzione è, però, tutt'altro che a portata di mano. «Il Governo chiosa il vice Premier nel lungo intervento postato sulla sua pagina Facebook, senza mancare un'ulteriore stoccata ai vertici della società - sta lavorando per individuare la soluzione industriale migliore e per evitare di tornare alla stessa situazione in cui siamo oggi: ci riferiamo ad una proprietà che ha ricevuto finanziamenti, attraverso un accordo con Invitalia, per effettuare investimenti e rilanciarsi, optando, invece, per scelte differenti con il trasferimento della produzione al di fuori dei confini nazionali».
 

Il vicepremier non indica i tempi nei quali potrebbe essere definita la vertenza ma lascia intuire, peraltro neppure troppo tra le righe, che il governo starebbe lavorando ad una soluzione che vada oltre l'attuale proprietà della Industria Italiana Autobus. Una prospettiva che, però, appare quanto meno complicata: la società presieduta da Stefano Del Rosso ha acquisito non solo centinaia di commesse, ma pure lo stabilimento di valle Ufita dalla proprietà della Fca. Slitta, nel frattempo, il confronto in prefettura tra i vertici dell'azienda ed i rappresentanti sindacali. Il vertice che le organizzazioni di categoria, a margine dell'iniziativa tenuta davanti ai cancelli dello stabilimento, avevano richiesto già per lunedì 27 agosto è rinviato al prossimo 7 settembre. «L'amministratore delegato della Industria Italiana Autobus evidenzia il viceprefetto D'Agostino nella nota inviata alle organizzazioni sindacali ha richiesto, per impegni di lavoro già assunti, il rinvio del confronto ad altra data». A questo punto non è da escludere che i lavoratori, sollecitati anche dalle parole del Ministro del lavoro e dello sviluppo economico Di Maio, possano mettere in campo ulteriori iniziative di protesta per sollecitare una definizione della vertenza. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino