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Adesso è ufficiale: l'aggiudicazione dell'appalto per il restauro conservativo della facciata e la riqualificazione degli interni dell'ex Palazzo della Dogana di Avellino è stato formalmente conferito. I lavori saranno effettuati dalla Sapit di Roma per 2.446.284 euro, comprensivi di Iva e oneri di sicurezza, e non dalla Athena Restauri Società Cooperativa di Quarto, come erroneamente emerso in sede di assegnazione provvisoria per un impreciso automatismo derivante dalla lettura dei dati sulla piattaforma elettronica del Mepa. Ieri mattina la determina del responsabile del procedimento, l'ingegnere Gaetano D'Agostino, che ha chiuso, così, la parte burocratica relativa all'opera. La società romana ha presentato l'offerta economicamente più vantaggiosa e, quindi, realizzerà il progetto messo a punto dallo studio partenopeo degli architetti Corvino e Multari. Ripulita precedentemente l'area dentro le mura dell'antico monumento del Fanzago, il cantiere dovrebbe essere allestito nel giro di una settimana, per poter cominciare l'intervento, salvo intoppi, nella seconda decade di gennaio.
Sulla sua pagina facebook il sindaco Festa ha così commentato la notizia della chiusura della procedura: Il 2023 sarà anche l'anno della Dogana. Dopo 31 anni di abbandono, questa amministrazione è riuscita ad affidare la progettazione e l'esecuzione dei lavori di restauro e riqualificazione del monumento simbolo della nostra città. A Piazza Amendola, il futuro ha un sapore storico. Per vedere completata la nuova Dogana e restituire alla città il suo gioiello sarà necessario un anno di lavori. Un traguardo che, afferma ancora il primo cittadino, andrà a concretizzare definitivamente il rilancio di tutto il centro storico. L'aggiudicazione definitiva chiude il cerchio sulla procedura negoziata che ha dato il via libera alla gara per la trasformazione dell'antico palazzo di Piazza Amendola in un centro servizi dedicato ai giovani che, però, dovrà mantenere, esternamente, intatta l'immagine originale, oltre che un legame con la sua storia e. Del resto, proprio l'ok della Soprintendenza è stato lo scoglio più impegnativo in fase di progettazione, visti i severi vincoli da rispettare. Il pacchetto progetto definitivo-esecutivo e realizzazione concreta dell'intervento prevedeva uno stanziamento sui fondi Pics assegnato dalla Regione Campania di poco sotto i 4 milioni di euro, rispetto ai quali, considerando i circa 160mila euro della pianificazione architettonica e meno di 2 milioni e mezzo per i lavori, il Comune otterrà un cospicuo risparmio.
La cifra impegnata interamente sull'annualità 2023, però, imprime all'effettuazione dell'opera stati di avanzamento piuttosto rigidi, secondo un cronoprogramma che non ammette ritardi.
Da lì in poi le tappe si sono fatte più rapide, con l'assegnazione, un mese dopo, del progetto ai professionisti napoletani, che, tra le altre cose, hanno anche disegnato il restyling del Pirellone di Milano; e a seguire il sopralluogo ad aprile di Giovanni Multari, il progetto definitivo a luglio e, dopo il nullaosta della conferenza dei servizi, quello esecutivo ad ottobre. Secondo l'obiettivo dei progettisti, la struttura interna dovrà svincolarsi dalla facciata storica per poter definire piani e funzioni fino alla copertura. Qui è stata immaginata quella che è senza dubbio la maggiore novità: un rooftop, da raggiungere con scale e ascensore, per ammirare il cuore antico della città e stabilire un contatto visivo con i suoi altri punti di riferimento. Nella parte centrale del piano terra, invece, sorgerà quello che è stato ribattezzato il Teatro della Dogana, uno spazio per appuntamenti, attività culturali, info point, socialità e attività. A completare gli ambienti una sala riunioni, uno spazio di co-working, servizi e locali tecnici. Un edificio, insomma, progettato per vivere anche 24 ore al giorno e svolgere al meglio la funzione stabilita dall'amministrazione comunale, quella di centro per i giovani. All'esterno, infine, la disposizione delle statue restaurate e conservate, in modo da rispecchiare l'idea originaria.
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