Camera e Senato, il Pd scommette ad Avellino su Petracca e Iannace

Camera e Senato, il Pd scommette ad Avellino su Petracca e Iannace
Il Nazareno ha sciolto il nodo delle candidature: cinque i nomi irpini che correranno per Camera e Senato. Sono il consigliere regionale Maurizio Petracca, nel collegio...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Il Nazareno ha sciolto il nodo delle candidature: cinque i nomi irpini che correranno per Camera e Senato. Sono il consigliere regionale Maurizio Petracca, nel collegio uninominale per Montecitorio, la delegata alle Pari opportunità di Palazzo Santa Lucia, Rosetta D'Amelio, al secondo posto del listino della Camera, dietro Piero De Luca, deputato e vicepresidente del gruppo Pd (anche lui nella rosa di nomi proposta da via Tagliamento), il sindaco di Cervinara, Caterina Lengua, al quarto posto del plurinominale, il medico chirurgo ed ex consigliere regionale, Carlo Iannace, all'uninominale del Senato e Toni Ricciardi, membro della direzione nazionale Dem, capolista nella Circoscrizione Estera - Europa, alla Camera.

Le reazioni che si registrano nel partito avellinese sono per lo più positive, ma non manca qualche delusione. Restano fuori l'ex senatore Enzo De Luca, il vicesegretario provinciale, Vittorio Ciarcia, membro della direzione nazionale, Franco Vittoria, e il vicesindaco di Atripalda, Domenico Landi, rappresentante della componente De Caro, il cui leader già aveva deciso di tirarsi fuori dalla competizione.

De Luca, invece, ha convocato per oggi, alle 11, una conferenza stampa sulla situazione politica. Non si preannunciano però colpi di scena, nonostante l'amarezza dell'area franceschiniana.

A livello regionale c'è tensione per l'arrivo di tre esponenti esterni alla Regione, non solo Dario Franceschini, che già era stato messo nel conto delle possibilità e che ieri ha festeggiato con un tweet la candidatura: «Sono orgoglioso, cercherò di essere la voce di questa terra straordinaria». I malumori sono soprattutto per l'arrivo di Camusso e Speranza, il ministro della Salute, tra l'altro inviso anche a Vincenzo De Luca, col quale ha polemizzato più volte. Eppure il governatore può festeggiare per aver incassato una candidatura da capolista a Salerno per suo figlio Piero (e con lui di Fulvio Bonavitacola e Luca Cascone negli uninominali).

«La mia candidatura - ha affermato Petracca - è stata sollecitata, oltre che dagli organismi di partito, anche dalla base del Pd, dai sindaci e dagli amministratori locali. La direzione nazionale ha ritenuto di accoglierla. Da oggi sono pronto a rilanciare l'impegno sul territorio, per una sfida importante».
Iannace, dal canto suo, ha espresso soddisfazione per la canidatura al Senato: «Letta ha deciso di aprirsi al mondo dell'associazionismo. E' un fatto positivo, soprattutto in un momento in cui i cittadini si allontanano sempre più dalla politica. Rappresento la società civile e sono pronto a dare il mio contributo. Penso che questa sia la chiave giusta per affrontare la campagna elettorale». Anche D'Amelio ha evidenziato l'importanza dell'appuntamento elettorale: «E' un passaggio delicato. Si decidono le sorti del Paese e del Pd. E' necessario esprimere con chiarezza la posta in gioco per i cittadini e le nostre proposte».
L'ex presidente del consiglio regionale, infatti, al di là della candidatura, era già pronta ad impegnarsi sul campo: «Ho sempre detto che siamo tutti direttamente coinvolti. Prima della definizione delle liste avevo già rinunciato alle ferie, per questa impegnativa ed inconsueta campagna elettorale. Adesso mi sento caricata di un'ulteriore responsabilità. Come dice il segretario nazionale, Enrico Letta, dobbiamo affrontare la scadenza con gli occhi di tigre».

Lengua, invece, non nasconde la propria sorpresa per la candidatura: «Non era in programma, perchè sono già impegnata sul fronte amministrativo. Ma quando il partito chiama, anche per una candidatura di servizio, mi metto a disposizione. Capisco che è una campagna difficile e serve il contributo di tutti. In ogni caso, il mio non sarebbe mancato. La mia storia di appartenenza al Pd è inequivocabile».

La richiesta del Nazareno è interpretata come un segnale di attenzione nei riguardi degli amministratori locali: «Un riconoscimento per le istituzioni del territorio, in prima linea nel gestire i problemi della comunità, soprattutto in un periodo complicato come la pandemia, mettendo al centro valori come la solidarietà».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino