Giorgia Meloni candidata alle Europee, ironia De Luca: «Non posso dire scrivete Vincenzo»

Sulla candidatura di Vannacci: «Non c'è limite al masochismo»

De Luca fa ironia: «Non posso dire scrivete Vincenzo»
«Il nome Vincent è beneaugurante, ricorda un po' Van Gogh. Ma mi pare un po' esagerato dire in campagna elettorale: scrivete Vincenzo. In genere era Leonardo...

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«Il nome Vincent è beneaugurante, ricorda un po' Van Gogh. Ma mi pare un po' esagerato dire in campagna elettorale: scrivete Vincenzo. In genere era Leonardo che si chiamava solo con il nome. Ma comunque siamo in una fase di grande creatività della vita politica nazionale». Lo ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca commentando, a margine di una conferenza stampa, il «votate Giorgia» della premier candidata alle Europee.

«Io mi sono commosso particolarmente - ha aggiunto De Luca - nella vicenda di Pescara quando ho visto, credo, cinque persone, manager di Stato, dirigenti di aziende di Stato, con la maglietta di Fratelli d'Italia. Beh lì non ci si può non commuovere. Sembravano prigionieri politici. Era un po' come capitava in tempi lontani, quando bisognava fare l'atto di fede per poter insegnare nelle scuole pubbliche. Scherziamoci un po' se non dicono che guardiamo troppo al passato. Però era una cosa che dava i brividi, manager pubblici costretti a stare con la maglietta per fare l'atto di vassallaggio. Volevo dire una cosa pesante, ma non ve la dico». 

«Non c'è mai limite al masochismo». Questa la risposta di De Luca sulla candidatura di Roberto Vannacci alle europee con la Lega. Il candidato Vannacci sarà a Napoli il 2 maggio per presentare il suo libro. 

Il governatore ha detto la sua anche sul tema dei test di medicina e sull'apertura mostrata per quanto riguarda l'eliminazione del numero chiuso.  «C'è stato un passo in avanti, non è una soluzione immediata ovviamente, perché sapete che se ne parla fra 6 anni per avere nuovi medici formati, ma si apre una prospettiva» ha detto.

«Considero finalmente positivo - ha detto De Luca - il fatto che sia caduto questo muro di sordità. Ma non è il caso di entusiasmarsi troppo, perché non si è capito bene cosa hanno deciso. Intanto pensano di fare dei test dopo 6 mesi. Già la cosa comincia a preoccuparmi, perché dopo 6 mesi? Scusate, facciamo il primo anno di università, vediamo chi supera gli esami, cominciamo ad avere una selezione naturale. Dopodiché non mi pare che sia una motivazione quella di chi dice noi fra 10 anni rischiamo di avere disoccupati. Qui siamo con l'acqua alla gola, ci preoccupiamo da qui a 10 anni quando avremo già in pensione altri 30mila medici? Cominciamo a partire perché la selezione è naturale e fisiologica, c'è una quota di studenti che si iscrivono che poi verificano nel concreto dell'attività formativa, che magari non è la strada giusta» ha concluso.

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Il Mattino