Emergenza Sabato, torna la schiuma nel fiume

Emergenza Sabato, torna la schiuma nel fiume
La schiuma bianca è riapparsa a pelo d'acqua nel fiume Sabato. È stata filmata, ancora una volta, da chi ha a cuore le sorti di un ecosistema seriamente...

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La schiuma bianca è riapparsa a pelo d'acqua nel fiume Sabato. È stata filmata, ancora una volta, da chi ha a cuore le sorti di un ecosistema seriamente compromesso da un inquinamento oramai fuori controllo.


«In realtà non è mai andata via in questi giorni - ha esclamato Franco Mazza, medico e ambientalista, promotore e portavoce del comitato civico Salviamo la Valle del Sabato - Abbiamo confidato, e confidiamo, nell'operato degli inquirenti e degli investigatori per risalire alla fonte di questo ennesimo scempio ai danni del nostro fiume, ma ad oggi non mi pare siano stati fatti passi in avanti per scoprire gli autori del disastro ambientale che da troppo tempo interessa la valle».
 
C'è molta indignazione, ma non certo rassegnazione, nelle parole di Mazza. «Vorremmo che si scoprissero una volta per tutte gli inquinatori - incalza ancora Mazza che ha postato sulla pagina del comitato il video che documenta il disastro ambientale che si sta consumando già da qualche settimana ai danni del corso d'acqua irpino - ma, a quanto pare, è una speranza che difficilmente si concretizzerà». Le indagini dei Carabinieri addetti alla tutela ambientale e del personale dell'Arpac di Avellino, diretto da Pietro Vasaturo, proseguono da giorni e sono concentrate innanzitutto sui depuratori, obsoleti o non a norma, che scaricano indiscriminatamente nel fiume Sabato e su eventuali bocche abusive puntate direttamente lungo l'ansa fluviale a ridosso di Pianodardine, il maggiore agglomerato industriale d'Irpinia.

La schiuma bianca che si addensa ai margini del Sabato è stata segnalata anche ad Atripalda, ma la concentrazione maggiore è sempre tra località Molino di Prata P.U. e lo stretto di Barba tra Chianche e Altavilla. Da indiscrezioni messe in circolo di recente pare che il fenomeno sia legato a scarichi sanitari.


E in effetti le indagini degli investigatori che si occupano del reato ai danni di un ambiente sempre più minacciato si sono concentrate negli ultimi giorni proprio a controllare il funzionamento di depuratori comunali. Il personale dell'Arpac e quello dell'Asl hanno eseguito ripetutamente le analisi chimico-batteriologiche delle acque fluviali, e allo stato è emerso che si tratterebbe proprio di liquami prodotti da detergenti unitamente a scarichi fognari. Le acque del Sabato sono infestate pure dall'e-coli, il tipico batterio fecale. Insomma, il fiume non gode affatto di buona salute. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino