Avellino, patto tra sindaci contro l'emergenza smog

Avellino, patto tra sindaci contro l'emergenza smog
Tre impegni nero su bianco per ridurre il dilagante inquinamento dell'aria. Prende forma in Prefettura il patto dei sindaci contro l'emergenza smog. L'obiettivo...

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Tre impegni nero su bianco per ridurre il dilagante inquinamento dell'aria. Prende forma in Prefettura il patto dei sindaci contro l'emergenza smog. L'obiettivo è un nuovo Protocollo di intesa che aggiorni il piano degli interventi già redatto a gennaio 2017, e mai attuato, dal Comune di Avellino e soprattutto dalle amministrazioni contermini: riduzione delle emissioni provenienti dal traffico veicolare, dagli impianti di riscaldamento e dall'abbruciamento dei residui vegetali. Questi i tre ambiti sui quali i sindaci dell'Area Vasta, da Monteforte alla Valle del Sabato, si sono impegnati, insieme all'Asl ed all'Arpac, a mettere in campo provvedimenti, dunque ordinanze, condivise e contemporanee. Ovviamente in tempi brevi.

 
Non pervenute le emissioni da attività industriale. Non a caso gli ambientalisti sono critici. Ma è una prima risposta alla richiesta di aiuto partita dal commissario del comune di Avellino, Giuseppe Priolo, ed al monito lanciato ieri in apertura dal prefetto, Maria Tirone, per «azioni di sistema che alleggeriscano il carico ambientale in città e nei comuni limitrofi». Entro 15 giorni, un nuovo tavolo tecnico servirà a chiarire da dove cominciare. Nel frattempo, l'ordinanza per il blocco dei veicoli inquinanti predisposta ormai da settimane da Avellino resterà ferma ai box. L'intesa politica, però, c'è e dovrà essere rispettata: «Il Protocollo di intesa sottoscritto un anno fa spiega il commissario Priolo - è una buona base di partenza per azioni di breve, medio e lungo periodo. Siamo tutti concordi sul fatto che dovranno essere realizzati interventi immediati, senza attendere i 35 sforamenti che la legge consente in un anno». Dunque, anche per la limitazione del traffico: «L'inquinamento non nasce solo da quello, ma non possiamo negare che i gas di scarico abbiano rilevanza. dice Nell' attesa che il Protocollo già esistente venga integrato, noi ci atterremo a quello che già prevede, cercando di fare gradualmente provvedimenti che tengano conto delle situazioni contingenti, per poi condividere con gli altri comuni quelli più strutturali».

Di pari passo, secondo quanto richiesto anche dalle altre amministrazioni, dovrà camminare il sistema del monitoraggio. Qui l'obiettivo è incassare i finanziamenti per il Centro di monitoraggio ambientale della Valle del Sabato: «La progettazione è stata già finanziata ricorda Priolo ora ci aspettiamo un accordo di programma con la Regione per avere le risorse. Così conclude i controlli sull'inquinamento saranno ancora più vasti». L'intesa, che non ha fatto registrare distinguo tra i Comuni, nasce ovviamente dagli effetti nefasti che lo smog, nelle concentrazioni registrate dall'Arpac ad Avellino, può generare sulla salute.


Sul punto, però, l'Asl, rappresentata al tavolo dal direttore dell'unità operativa di Epidemiologia, Gaetano Morrone, chiarisce: «I dati in nostro possesso, quelli del Registro tumori, descrivono una situazione non particolarmente allarmante, se messa in relazione alle medie regionali e nazionali. Ciò non significa che dobbiamo consolarci perché c'è chi sta peggio. Ma occorre un'analisi approfondita con la georeferenziazione, per individuare anche a livello provinciale le aree che richiedono un maggiore intervento. Il quadro, in questo momento, non evidenzia un allarme, nemmeno in Valle del Sabato». Eppure Avellino ha chiuso il 2018 come maglia nera per smog tra i capoluoghi campani. E i sindaci si dicono pronti a fare squadra. «Quanto al traffico, essendo Monteforte una zona di passaggio spiega Costantino Giordano ci impegneremo almeno a limitarlo. Sui residui vegetali, invece, metteremo in campo ordinanze per un maggiore controllo». Dall'altro lato della conca, Aiello riflette sulla necessità di regolare gli impianti di riscaldamento: «Camini e stufe a pellet ricorda il sindaco Ernesto Urciuoli pesano per il 60 per cento. Siamo pronti a dare una mano, ma prima serviranno dati precisi». Assolutamente insoddisfatti gli ambientalisti, che annunciano una conferenza stampa: «Non si è deciso assolutamente niente. attacca per «Salviamo la Valle del Sabato», Franco Mazza - Hanno in testa il traffico e le caldaie. Non una parola sulle emissioni industriali o sulle nostre richieste».

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Il Mattino