Furbetti del ticket: l'Asl di Avellino batte cassa. Ma le associazioni dei consumatori e i sindacati dei pensionati insorgono: «Le contestazioni - dicono - sono...
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Una dicitura «così generica» che, sottolineano le organizzazioni, «l'utente continua a sfogliare la lettera nella speranza di trovare informazioni più chiare e precise, imbattendosi, invece, in un rompicapo fatto di numeri e lettere dell'alfabeto che fanno riferimento a situazioni non ben definite. La contestazione, infatti, consiste nella semplice indicazione del codice di esenzione usufruito, mentre il motivo viene individuato con una lettera dell'alfabeto». Ogni utente dovrebbe quindi associare il suo codice di esenzione e la sua lettera per poter scoprire l'effettivo motivo dell'accertamento. «Ma anche se riesce a risolvere questo complicato rebus non ha una risposta alla sua domanda». Pertanto non gli resta che recarsi presso il distretto sanitario di competenza per avere maggiori informazioni. «Lungi da noi proseguono i rappresentanti di consumatori e pensionati voler legittimare condotte fraudolente ai danni della Sanità, ma non possiamo fare a meno di segnalare che questa modalità viola i principi fondamentali di trasparenza amministrativa e non consente un'effettiva collaborazione tra i soggetti interessati». Quindi, «la contestazione, così come strutturata, è da considerarsi illegittima, in quanto non chiara ed esaustiva». Secca la replica dell'Asl: «Le attività eseguite annualmente fanno sapere da via Degli Imbimbo riguardano l'applicazione di quanto previsto dal decreto ministeriale dell'11 dicembre del 2009 e relativo agli accertamenti operati dal Mef sui requisiti delle autocertificazioni per reddito rese dai cittadini al fine di ottenere l'esenzione dal ticket». Dunque, «la funzione dell'Asl di Avellino è esclusivamente finalizzata al recupero delle somme non corrisposte a seguito delle false attestazioni del diritto all'esenzione. Le somme per cui si chiede il recupero sono aumentate esclusivamente delle spese del trattamento amministrativo e di notifica non essendo l'Asl deputata all'applicazione di sanzioni». Qualche chiarimento anche sulla comunicazione: «Il contenuto della nota riporta integralmente le informazioni che il Mef trasmette alle Asl attraverso la piattaforma Tessera sanitaria, richiedendo la funzione di recupero e l'aggiornamento di ogni singola posizione». Tuttavia, «la materia fiscale risulta nella fattispecie estremamente complessa e difficilmente esplicitabile in una nota che si caratterizza per un necessario tecnicismo». Infine, informano che «sono stati individuati, in maniera capillare, uffici e giorni per il ricevimento degli utenti che necessitano di informazioni ulteriori», precisando, però, che «le competenze dell'Azienda sono esclusivamente rivolte ad aiutare l'utente». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino