È tutto da chiarire perché Ylenia e Claudio fossero a casa di Gianmarco. Dalla risposta a questo interrogativo potrebbe scaturire anche la spiegazione di un delitto...
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Il tutto davanti a decine di persone che hanno assistito sgomente e impotenti al dramma. Una mattinata convulsa durante la quale sembrava che l'uomo barricato avesse con sé un bambino e che poi fosse pronto a far esplodere la casa con il gas. Un dramma che è sembrato di minuto in minuto più grave. Infatti appena l'allarme è scattato, è sembrato che nella casetta al primo piano sul Fenestrelle si stese scatenando l'inferno. L'uomo barricato in casa che minacciava di farsi esplodere innescando le fiamme della cucina a gas, ha messo nel panico il quartiere. Polizia e vigili del fuoco sono arrivati sul posto e una trattativa gestita dal capo della Mobile Michele Salemme e da quello delle Volanti Elio Iannuzzi, è stata immediatamente intavolata. Mentre i vigili del fuoco cercavano di salire da una finestra poliziotti anche con giubbotti antiproiettile hanno sfondato la porta dell'appartamento. Intanto si accalcavano decine di persone sulla strada e il ponte che conduce davanti alle mura del castello. Si temeva che l'uomo barricato fosse armato e, sopratutto, che all'interno ci fosse anche un bambino o un ragazzo: era stata infatti una giovane donna insanguinata che era fuggita dalle scale a lanciare l'allarme: «Stanno uccidendo il mio ragazzo», aveva urlato. Quella donna era Ylenia. Poi il dramma nel dramma. Tra quelle mura era già stato ucciso un uomo e il suo assassino aveva provato a tagliarsi le vene per darsi la morte. Come un fantasma insanguinato, l'uomo è salito sul davanzale della finestra e in pochi attimi, pronunciando farsi sconnesse, si è lanciato nel vuoto. Ora è ricoverato in ospedale con vaste ferite, fatture e un rene gravemente lesionato. La ragazza, miracolosamente sfuggita alla follia omicida è anch'essa in ospedale, mentre le coltellate hanno ucciso quasi sul colpo Claudio.
L'esame autoptico del medico legale Lamberto Pianese, consentirà di accertare la natura delle ferite e gli organi. La vittima potrebbe essere morta dissanguata, anche a causa della lunga permanenza dell'assassino nell'appartamento (un'ora e più dalle 10, momento presunto dell'omicidio, alle 11,30 quando si è lanciato dalla finestra). Ma andrà verificato anche se i tre o alcuni di loro fossero sotto effetto di psicofarmaci o droghe e quale fosse la natura dei rapporti che intercorressero tra i tre. L'abitazione che ora è sotto sequestro, era stata affittata da una terza persona a Gianmarco, tra le indiscrezioni tutte da verificare, c'è quella del ritrovamento di un grosso quantitativo di stupefacenti .
Ylenia e Claudio a detta dei tanti amici che ieri sono stati ascoltati in questura anche dal pm Paola Galdo, avevano una relazione da qualche tempo. Gianmarco era a sua volta reduce da una storia d'amore finita da qualche tempo. Gianmarco aveva lavorato come commesso in un negozio di moto a Torrette di Mercogliano, poi si era fatto assumere da un negozio di telefonia e riparazione di computer a corso Umberto. Infine, aveva optato per un negozietto tutto suo a via Due Principati, dove riparava telefonini. Ieri mattina l'appuntamento con Ylenia e Claudio, a quale scopo non è dato sapere. Ma è certo che la follia ha avuto il sopravvento. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino