Gerardo D’Andrea, l’ultimo reduce della seconda guerra mondiale

A Lioni si è svolta una grande festa in suo onore, con la fanfara dei Bersaglieri a far da colonna sonora all’evento

Gerardo D'Andrea (al centro)
Un eroico centenario, è Gerardo D’Andrea, l’ultimo reduce della seconda guerra mondiale. Combatté sul fronte greco-albanese. Un giovanissimo soldato...

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Un eroico centenario, è Gerardo D’Andrea, l’ultimo reduce della seconda guerra mondiale. Combatté sul fronte greco-albanese. Un giovanissimo soldato sprezzante del pericolo, in prima fila a stanare nemici nelle gole profonde e sui crinali dell’Epiro. Fu catturato dai tedeschi l’8 settembre 1943, giorno dell’Armistizio, e da prigioniero fu portato nei campi di concentramento e liberato nel 1945. Ritornato dalla guerra si dedicò al lavoro e alla famiglia, ricorda con gli occhi lucidi che non è mai passato un solo giorno della sua vita senza che gli tornassero alla mente i luoghi delle battaglie, della prigionia e i volti dei soldati con cui aveva combattuto fianco a fianco e che non fecero più ritorno a casa.

A Lioni si è svolta una grande festa in suo onore, con la fanfara dei Bersaglieri a far da colonna sonora all’evento. Il reduce centenario Gerardo D’Andrea era circondato dagli affetti più cari: la moglie, il figlio, i nipoti, i parenti, alcuni arrivati finanche dall’Australia per l’occasione. Alla manifestazione hanno preso parte rappresentanti delle autorità civili, religiose e militari. Erano presenti tra gli altri, Goffredo Covino, presidente dell’associazione combattenti di Avellino, Rocco Di Paolo, organizzatore della manifestazione e presidente dell’associazione combattente di Lioni, Amato Verderosa in rappresentanza dell’amministrazione comunale ed il parroco don Tarcisio Gambalonga. Scampato alla guerra e ai campi di concentramento, D’Andrea ha raggiunto il traguardo a tre cifre.

 

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Il Mattino