Il giallo di Atripalda: due auto in fiamme nella notte

Il giallo di Atripalda: due auto in fiamme nella notte
Fiamme e attimi di paura nel cuore della notte ad Atripalda. E' giallo nella cittadina del Sabato dove due automobili parcheggiate lungo via Fiumitello sono state distrutte da...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Fiamme e attimi di paura nel cuore della notte ad Atripalda. E' giallo nella cittadina del Sabato dove due automobili parcheggiate lungo via Fiumitello sono state distrutte da un incendio per cause ancora in fase di accertamento. Le due auto erano parcheggiate nei pressi del bivio che conduce a San Potito e alla rotatoria di via Circumvallazione per Manocalzati.


Poco prima delle cinque di ieri, le due autovetture. Parcheggiate l'una accanto all'altra, in contrada Ischia, hanno iniziato a bruciare. Le due automobili erano state lasciate in sosta per la notte da due residenti di fronte ad alcune palazzine popolari. L'incendio partito quasi certamente da una delle due autovetture, una monovolume Renault Scenic, si è poi propagato anche ad una Jaguar Station Wagon, distruggendole all'interno.
 
Alte lingue di fuoco si sono alzate oltre il primo piano degli stabili ubicati sull'altro lato della strada. Le alte temperature ha fatto esplodere i finestrini della Scenic e distrutto anche alcuni della Jaguar come il parabrezza posteriore, oscurando invece i vetri posti più lontani dalla Scenic.

Attimi di paura si sono vissuti. Il boato, provocato forse dalla combustione delle lamiere o dall'esplosione dei vetri, ha risvegliato dal sonno alcuni residenti che hanno immediatamente lanciato l'allarme. Proprio ciò ha scongiurato che l'incendio potesse prendere piede ancora di più creando danni maggiori non solo a cose. Sul posto sono giunti i Vigili del fuoco del comando provinciale di Avellino che con un'autobotte hanno spento le fiamme dopo mezz'ora, evitando che si propagassero ad altri veicoli lasciati in sosta e ad una villetta poco distante.

Per capire le cause dell'incendio sono intervenuti i Carabinieri della locale stazione che hanno effettuato tutti i rilievi necessari per comprendere come sia nato il rogo. L'ipotesi più accreditata dagli investigatori è che le fiamme si siano propagate con un corto circuito per problemi all'impianto elettrico di una delle due auto. Si indaga però per escludere che il rogo possa essere di natura dolosa. Toccherà agli uomini del maresciallo maggiore Giuseppe Sullutrone fare luce sulle cause alla base del duplice incendio. Si segue, come detto, l'ipotesi che alla base del rogo ci sia stato un corto circuito in una delle due autovetture, la monovolume Renault Scenic, che poi da lì le fiamme abbiano preso vigore propagandosi anche ad una Jaguar Station Wagon parcheggiata lì accanto nei pressi di un'officina meccanica.

Le due auto sono di proprietà di due giovani residenti. Gli investigatori al momento non escludono nessuna ipotesi. Gli uomini della Benemerita hanno ascoltato anche i rispettivi proprietari delle due auto. Si cerca di raccogliere indizi per far luce sull'episodio che ha destato non poco paura tra i residenti risvegliati prima dell'alba dal fragore dei vetri scoppiati per le fiamme.


Un tam tam con un susseguirsi di commenti tra stupore e incredulità per quanto era accaduto poche ore prima. Alcuni hanno commentato di non essersi accorti di nulla, altri invece di aver visto alte fiamme alzarsi durante la notte chiedendosi che cosa stesse succedendo. Certo la notizia si è subito diffusa in città, richiamando l'attenzione di molte persone che hanno cercato di capire cosa fosse realmente accaduto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino