Sidigas, nuova richiesta di liquidazione da parte della Procura

Sidigas, nuova richiesta di liquidazione da parte della Procura
Nella partita a Risiko tra De Cesare e D'Agostino per la conquista della Sidigas, entra ancora una volta la procura di Avellino. Una richiesta di liquidazione giudiziale...

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Nella partita a Risiko tra De Cesare e D'Agostino per la conquista della Sidigas, entra ancora una volta la procura di Avellino. Una richiesta di liquidazione giudiziale è stata avanzata dalla procura di Avellino. Il magistrato, nel corso dell'ultima udienza camerale, aveva sottolineato come tale richiesta dovesse essere intesa come «atto dovuto». Tutto da vedere quanto inciderà sulla dialettica processuale.


E sempre ieri pomeriggio De Cesare ha avanzato una proposta di fitto di ramo d'azienda.

La prossima settimana dunque giungerà in aula sia il piano per saldare i debiti che De Cesare ha annunciato, sia la richiesta della procura.
Ovviamente c'è l'ulteriore richiesta di D'Agostino di acquisire le reti Sidigas per 58 milioni.
Si complica dunque il quadro, ma allo stesso tempo si chiariscono le strade che portano ad una via d'uscita allo stallo Sidigas.

Entro fine febbraio il custode giudiziale Lorenzo Palmerini dovrà decidere sulla proposta di fitto di ramo d'azienda presentata da De Cesare, mentre è stato contestualmente depositato il concordato preventivo come assuntore che affida ad un terza parte la società per garantire i creditori e debitori e anche lo Stato (creditore principale di De Cesare in questa vicenda).
Nell'udienza camerale del 31 gennaio gli avvocati di De Cesare avevano chiesto il dissequestro delle quote societarie con il loro riaffidamento al manager. Richiesta basata appunto sulla volontà dell'azienda di voler saldare i debiti con il fisco. Il nuovo custode Lorenzo Palmerini avrebbe anche preannunciato di voler procedere al recupero di alcune somme versate dalla Sidigas come compenso a dei professionisti che durante l'amministrazione giudiziaria hanno prestato la loro opera professionale a suo giudizio percependo cifre elevate.

Per De Cesare dunque la settimana prossima diventerà quella decisiva per le sorti delle sue società, con la presentazione di un piano per saldare i debiti.
Quindi ci sarà decisione del gip del tribunale di Avellino. Una strada che appare in discesa per De Cesare dopo la revoca dell'amministratore Francesco Baldassarre (con parere favorevole anche del pubblico ministero di Napoli, Danilo De Simone e disposta dal giudice Rotondi).
Baldassare era stato revocato a seguito delle denunce presentate dallo stesso De Cesare. Contestati i compensi dell'amministratore e il piano di vendita dei beni della società che era stato avviato.
Erano stati evidenziati una serie di illeciti che avrebbero compiuto Baldassarre e Scalella mentre erano alla guida della società dopo il sequestro disposto dalla procura avellinese nel luglio del 2019.


Furono bloccati 97 milioni di euro sui beni e il patrimonio della società partenopea di distribuzione di gas naturale.
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Il Mattino