SOLOFRA - Torrente Solofrana, il ministro Sergio Costa farà visita al bacino idrografico del Sarno il prossimo 15 dicembre. Attivi anche Legambiente e comitati da Montoro a...
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Intanto il circolo di Legambiente «Valle Solofrana» trasmette all'organo di Governo i dossier: «Inquinamento delle acque sotterranee di Solofra e Montoro. Informare i cittadini, tutelare la salute, risanare l'ambiente, riconvertire l'industria alla green economy» e «Goletta dei fiumi della Campania. Citizen Science e partecipazione per la tutela e la valorizzazione dei fiumi. Presentazione monitoraggio 2017» .
Al tempo stesso i soci del circolo Legambiente, con il presidente Antonio Giannattasio, chiedono al ministro Costa di mettere in campo una cabina di regia che finalmente, coinvolga le tre province, Avellino, Salerno e Napoli, e i Comuni interessati, trentanove, «che sono titolati a decidere riuniti nell'Ente idrico Campano (Eic) - affermano i soci e il presidente Giannattasio di Legambiente - le sorti dei servizi idrici e con essi della depurazione. Importante è anche la sfida intrapresa con l'istituzione dell'Area Protetta Regionale Parco del fiume Sarno che può rappresentare un'opportunità straordinaria per controvertire lo stato di degrado del Sarno. Molto probabilmente sarà difficile poter coprire in un unico giorno l'intero bacino del fiume Sarno, ma Solofra e Montoro, saranno liete di ospitarla anche in altra data futura, perché rispetto al problema inquinamento siamo tutti soggetti responsabili, senza confini amministrativi, e ognuno di noi dovrà prendere coscienza di quanto può fare contribuendo al rispetto del fiume».
Nei dossier inviati al ministro Costa intanto il circolo «Valle Solofrana» si presenta con le sue attività ed intenti ma procede con un piccolo excursus storico su Solofra con le sue attività e caratteristiche naturali del territorio ma anche i problemi e difficoltà che la realtà produttiva comporta con continui ammodernamenti ed adeguamenti. Fino a giungere al tetracloroetilene che ha colpito i Comuni di Solofra e Montoro.
Emergenza che ha causato delle crisi idriche e dell'attesa per le falde da circa 5 anni della caratterizzazione. Sotto i riflettori i maggiori temi irrisolti legati al distretto industriale conciario. Il monitoraggio del fiume per arrivare finalemente al completamento delle infrastrutture depurative, il controllo del territorio per impedire lo sversamento illecito di scarichi non depurati. Soprattutto su questo piano si sono registrate le maggiori proteste dei comitati ambientalistici, con costanti report riguardanti le immissioni illecite, denunciate alle Forze dell'ordine.
Senza dire, poi, degli impianti di depurazione dell'Alto Sarno (Solofra-Mercato San Severino) che necessitano avvio dei lavori di adeguamento con le risorse stanziate dalla Regione Campania. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino