«Io, insultato in un bar di Ariano perché gay», la denuncia di Giuseppe

«Io, insultato in un bar di Ariano perché gay», la denuncia di Giuseppe
«É assurdo che nel 2021 io debba ritornare a casa perché in un bar trovo un'orda di ragazzi che mi minaccia, mi insulta, mi urla dietro e mi tira palline...

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«É assurdo che nel 2021 io debba ritornare a casa perché in un bar trovo un'orda di ragazzi che mi minaccia, mi insulta, mi urla dietro e mi tira palline di carta in faccia».

È lo sfogo di Giuseppe, 17enne gay di Grottaminarda, postato nelle stories Instagram dove è seguito, come Narcissusvain, da circa 10mila follower per le sue capacità quale make-up artist ed anche per i suoi messaggi di sensibilizzazione in difesa della cultura LGBT. Giuseppe domenica, intorno alle 19, è entrato insieme ad alcune amiche in un noto locale di piazza Mazzini ad Ariano per passarvi la serata, ma sono subito iniziati gli insulti da parte di un gruppo di ragazzi tra i 15 ed i 19 anni, con svariati epitati discriminatori, «frocio», «ricchione». E poi: «hai il pantalone sporco, ti sei c...to sotto», riferendosi ai pantaloni fantasia camouflage del giovane. Ma i bulli non si sono fermati a questo, hanno iniziato a lanciargli palline fatte con i tovagliolini di carta e bustine dello zucchero, fino ad accerchiare Giuseppe e le sue amiche quando hanno cercato di andare via, decisi a non restare neanche un minuto in più in quel locale. Tra l'altro i bulli non solo si sono avvicinati senza rispettare le distanze interpersonali imposte dalle normative anti-Covid, ma erano anche senza mascherina.

Tutto questo sotto gli occhi di altre persone presenti, che secondo quanto racconta Giuseppe hanno fatto finta di niente. Il giovane e le sue amiche, impauriti, sono riusciti ad uscire e sono andati via da Ariano. «Sono rimasto schifato ed allibito, ho fatto mezz'ora di macchina per salire ad Ariano e farmi rovinare la serata. Ci ridiamo è scherziamo su queste cose, in realtà non è normale che accadano ancora. In ogni caso io vado avanti», aggiunge il 17enne che di contro, sta ricevendo centinaia di messaggi di solidarietà. La sua storia Instagram è stata condivisa da moltissime persone. Se ne parla anche nel supermercato ed in altri luoghi pubblici di Ariano con parole di ferma condanna per questa forma di omofobia. «Quello che è successo a Narcissusvain è a dir poco assurdo - scrive una ragazza - ed è successo proprio ad Ariano. Mi vergogno di essere concittadina di questa massa misogina, omofoba. Nel 2021 il fatto che accadano queste cose mi fa pensare quanto siamo arretrati e privi di umanità. Che tristezza». 

Anche lo stilista di Mirabella Eclano, Cristian Guarino, interviene con sdegno sulla vicenda: «Sentirsi superiori è da deboli. Offendere è da deboli. Picchiare è da deboli. Perché per sentirmi libero devo andare via, mi dicevo? Perché non posso essere chi voglio, mi chiedevo? Poi ho imparato che il problema è di chi giudica, non il nostro, non il mio. Quello che è successo a Giuseppe è triste. Ci sono ragazzi che per colpa dell'ignoranza soffrono. Sono arrabbiato».

Tra le attestazioni di solidarietà la telefonata della Consigliera comunale di Ariano, Laura Cervinaro, che ha preso le distanze dal comportamento di quei ragazzi ed ha chiesto a Giuseppe di incontrarsi per un caffè per potergli esprimere in prima persona la sua vicinanza e quella dell'Amministrazione. «Purtroppo non è la prima volta che mi accade una cosa del genere - spiega Giuseppe - e non solo ad Ariano, anche ad Avellino, dove frequento il Liceo Artistico, mi sono capitati diversi episodi. Non è giusto che quando esco debba avere il timore che qualcuno mi importuni e mi tolga il diritto di restare sereno. Non è giusto che mia madre debba piangere e mio padre dispiacersi nel sentire quello che mi è successo. La mia famiglia mi vuole un bene dell'anima, mi supporta in tutto ed ovviamente soffre con me per queste situazioni». 

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Il Mattino