Il primo intervento della grande bonifica superficiale dell'ex Isochimica è terminato. La muraglia di cubi in cemento e amianto che per trenta anni ha fatto da sfondo...
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Gli ultimi due camion dell'impresa «Simam spa, La Carpia, Mondo Ecologia, Castiglia» hanno lasciato Borgo Ferrovia nella tarda mattinata. Il piazzale esterno della fabbrica dunque è completamente liberato da quei manufatti che, insieme ai due silos rimossi due anni fa, rappresentavano la principale fonte di rischio per la dispersione di fibre killer nell'aria. Un intervento iniziato il 6 giugno quando furono rimossi i primi sette blocchi e proseguito a passo spedito e non senza sorprese. I cubi ritrovati e rimossi sono stati 561 a fronte dei 497 stimati inizialmente. Alcuni infatti di piccole dimensioni e di peso inferiore agli altri, erano ricoperti di terreno e non visibili ad un primo sguardo. Tutte le operazioni sono state eseguite in confinamento in un'apposita cabina realizzata nel capannone mobile montato sul perimetro esterno della fabbrica nel quale è stato movimentato tutto il materiale eliminato.
Ogni singolo cubo è stato trattato con una vernice isolante, sigillato con teli in polietilene, lavato ed infine caricato su un camion per il viaggio definitivo alla volta della discarica autorizzata al trattamento di rifiuti contenenti amianto friabile. Tre milioni e mezzo di euro per eliminare i cubi in cemento e asbesto e rimuovere il terreno sottostante. Un'operazione, quest'ultima, che richiederà un summit già convocato per i prossimi giorni a Palazzo di Città tra il responsabile unico del procedimento di bonifica Michelangelo Sullo, tecnici di Asl e Arpac per decidere se portare a discarica solo la parte superficiale o se provvedere alla rimozione totale del materiale che ha un'estensione di 260 metri. Da settembre dunque si entrerà nel vivo della progettazione esecutiva del secondo lotto: rimozione e trasporto in discarica di tutti i rifiuti superficiali. Non prima di un nuovo incontro della cabina di regia con Comune di Avellino, Asl, Arpac, Istituto Superiore di Sanità e Centro Interuniversitario Grandi Rischi delle Università degli Studi di Salerno e Federico II.
Ogni rifiuto presente all'ex Isochimica sarà analizzato con un piano di caratterizzazione ad hoc, così come stabilito nel corso dell'ultimo summit ma il Centro Grandi Rischi avrebbe già inviato una bozza di protocollo contenente le previsioni delle modalità di caratterizzazione dei materiali da eliminare. Con il secondo intervento di bonifica superficiale, che sarà messo a bando con una base d'asta di circa 3 milioni e mezzo di euro, saranno eliminati i vagoni ferroviari ancora presenti nel capannone A, le traversine ferroviarie che componevano il binario speciale realizzato negli anni '80 per collegare la fabbrica di Elio Graziano alla stazione ferroviaria di Avellino, materiali plastici e fusti contenenti vernici ed altre sostanze presumibilmente nocive utilizzate per smontare e ricomporre le carrozze. Un ulteriore intervento ma non l'ultimo. Il terzo lotto infatti porterà invece alla demolizione totale della fabbrica. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino