L'asilo degli orrori in Campania, il docente di religione va in carcere

L'asilo degli orrori in Campania, il docente di religione va in carcere
Si aggrava la posizione del maestro della scuola materna di Fratta a Solofra, accusato di aver molestato un bimbo della sua classe. Ieri il giudice per le indagini preliminari,...

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Si aggrava la posizione del maestro della scuola materna di Fratta a Solofra, accusato di aver molestato un bimbo della sua classe. Ieri il giudice per le indagini preliminari, Fabrizio Ciccone, ha disposto il trasferimento in carcere per Gerardo De Piano, il 56enne di Solofra che è ritenuto responsabile di violazione degli arresti domiciliari. Il docente si trova ora a Bellizzi, perché ha incontrato la mamma di uno dei bambini dell'asilo, dopo il provvedimento del magistrato nei suoi confronti. A fare da tramite il parroco di Fratta, presente in casa del docente all'arrivo della signora che è una delle donne che ha sporto la denuncia da cui è partita l'inchiesta. «Mi hanno ammazzato», ha detto De Piano alla donna, respingendo tutte le accuse.

Il docente non è sposato, vive da solo con una sorella, un altro fratello è residente altrove. Di qui la disposizione per lui di una misura più grave, legata anche alla presenza, definita nel dispositivo «autorevole», del prelato.
De Piano ieri mattina è stato interrogato dal pubblico ministero. Tuttavia ha deciso di non rispondere alle domande del magistrato, anche perché i frame dei video realizzati nella scuola con le telecamere nascoste non apparivano chiari e sopratutto erano senza audio.

Il suo legale, che ha visionato i filmati in tribunale, ha chiesto copia del materiale. «Li guarderò attentamente allo studio», spiega Gaetano Aufiero che difende l'uomo e una sua collega, Maria Laura Lieto che ieri ha ottenuto di lasciare i domiciliari ed ha solo l'obbligo di dimora. Oggi gli interrogatori di Vincenza Palazzo, la maestra di Cava de' Tirreni e Mariarosaria Guerra che è salernitana. Saranno ascoltate da un Gip del Tribunale di Nocera Inferiore. Per tutti il reato contestato è quello di maltrattamento. Solo per De Piano c'è l'accusa più grave di abusi sessuali.
Ora si apre una battaglia proprio sulle prove raccolte dai carabinieri che, secondo i legali degli imputati, sono fissate in frame video, mentre sembrerebbe mancare l'audio.

 

Resta drammatica la ricostruzione che i carabinieri hanno fatto dell'intera vicenda, denunciata da due madri e diffusasi dopo che in una chat di classe su whatsapp. Una mamma aveva chiesto se anche altri bimbi mostravano resistenza ad andare a scuola.

E le 23 mamme sono state quelle che hanno vissuto i mesi drammatici sospese tra il dubbio che si trattasse di un disturbo di un loro figlio o che qualcosa di vero ci fosse in quella scuola di Solofra, nella piccola frazione di Fratta. Fino a quando i carabinieri, raccolta la denuncia, hanno installato telecamere nascoste.

Sono due le giornate in cui i carabinieri individuano in alcune azioni degli insegnanti, fissate dalle telecamere, come inequivocabili atti a valenza sessuale. Un bimbo di cinque anni che viene molestato, nella sostanza viene toccato ripetutamente nelle parti intime dal docente, che tra l'altro insegna religione. L'uomo secondo il magistrato fa del bimbo uno strumento di piacere. E omettendo la descrizione degli atti, la ricostruzione della sua condotta è quella di colui che «può piegare alle sue voglie sessuali attraverso una condotta subdola e pervasiva» la vittima, in ragione della sua condizione «di inferiorità psichica e fisica». La minore età, mette la vittima dunque in una condizione davvero di impotenza. Come aveva agito l'educatore dunque? La condotta che finisce per invadere la sfera sessuale «è mascherata da apparente finalità ludica o di correzione di eventuali condotte disciplinari». In sostanza il docente richiama il bimbo in alcuni casi e si avvicina lascivamente a lui, in altri finge un approccio ludico facendolo giocare.


I frame dei video sono la prova decisiva. Quando il ragazzo gioca al cavalluccio quindi passa sotto le gambe del maestro, appare vittima di un gioco che lo porta al contatto con le parti intime. Tutto da ricostruire lo schema di questo gioco che, a seconda di come si guardi, può essere innocente o subdolamente avvolgente.
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Il Mattino