Tra devozione e scetticismo. A Sperone, in provincia di Avellino, sono in molti a volere credere al miracolo da quando, alcuni giorni fa, una lacrima di «sangue»...
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Quell’edicola votiva è quanto di più prezioso l’anziana Maria, proprietaria dell’abitazione, custodisce: volti santi, statuine, fotografie di persone care andate via troppo presto e al centro un’immagine della Madonna dal volto sereno e un alone azzurrino ritagliata con cura da un vecchio calendario, souvenir da una gita nella cittadina di Medjugorije conservato dal 2011 e diventato l’effigie più sacra del piccolo altare domestico della donna.
Il racconto del «miracolo», diventato in breve tempo di dominio pubblico nella piccola e unitissima comunità speronese, è semplice nella sua straordinarietà. Maria, che si occupa con cura ed amore della sua casetta, stava pulendo la piccola edicola votiva quando si è accorta che la Madonna «piangeva».
Una sola lunga lacrima che da poco sopra l’occhio destro scende fino al bordo della fotografia, dritta e di un colore marroncino che rimanda al sangue. Impossibile che quella macchia sia stata provocata da qualcuno, ha poi assicurato l’anziana: la bacheca è chiusa a chiave, nessuno l’avrebbe mai toccata o danneggiata e quella chiazza allungata si è formata dall’oggi al domani senza che se ne accorgesse o avesse il tempo di notare che stava comparendo dietro il vetro.
L’episodio è avvenuto da alcuni giorni e nonostante la riservatezza di Maria si è trasformato in aneddoto popolare che attira sempre qualche curioso, ma soprattutto devoti, in via dei Funari.
Persone che si informano, chiedono di conoscere i dettagli della storia ma soprattutto si fermano in preghiera per qualche minuto e poi vanno via. Nessuno parla ad alta voce di miracolo, ma molti si interrogano su come la lacrima sia comparsa su una foto conservata in una teca protetta da un vetro, curata e pulita tutti i giorni e tra immagini che non presentano screziature di alcun genere.
La risposta dovrebbe darla la Curia di Nola, che, secondo quanto emerso nelle ultime ore, si è con discrezione interessata al caso senza però dare al momento segnali concreti.
Si tratta di argomenti delicati, in cui la fede si intreccia con il naturale scetticismo dei laici. Nei prossimi giorni, se il fenomeno dovesse resistere, la madonnina potrebbe essere prelevata per analisi. Fino ad allora resterà il bene più sacro, il tesoro più prezioso della casetta di via dei Funari. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino