Giù il muro di cinta della villa ​confiscata al boss Cava

Giù il muro di cinta della villa confiscata al boss Cava
«Vogliamo restituire alla comunità il bene confiscato ai Cava e garantirne l'accesso a tutti». Così il sindaco di Quindici, Eduardo Rubinaccio,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Vogliamo restituire alla comunità il bene confiscato ai Cava e garantirne l'accesso a tutti». Così il sindaco di Quindici, Eduardo Rubinaccio, in merito ai lavori di abbattimento di un parte del muro di cinta dell'ex villetta del boss Antonio Cava in via Sant'Antonio. «Abbiamo aperto un varco afferma Rubinaccio per consentire l'accesso al bene confiscato dallo spazio antistante il Municipio, dove stanno per ultimarsi i lavori del nuovo parcheggio che ospiterà all'incirca 150 posti auto. Il tutto è finalizzato ad associare il bene all'area del Comune in modo da creare un piccolo centro direzionale non distante dal centro storico, tenendo conto che al primo piano del Palazzo comunale sono ospitati gli uffici del Giudice di Pace, gli studi dell'emittente radiofonica Radio Star 2000 e la sede della Proloco».


LEGGI ANCHE Quindici, l'ex villa del boss ospiterà la Forestale

Il sindaco Rubinaccio precisa: «L'idea è di offrire il primo piano del bene confiscato in comodato d'uso gratuito per 20 anni al Gruppo carabinieri forestale di Avellino, che dal 2018 non ha più una stazione nel Vallo. Ne ho parlato tempo fa col comandate provinciale Sileo, che è stato anche qui per un sopralluogo alla villa, e i presupposti sembrano esserci tutti. Al pianoterra, invece, ipotizziamo di attivare uno sportello d'informazione, orientamento e sostegno sociale».

LEGGI ANCHE Quindici. Villa confiscata depredata dai Cava: indagine Dda

Sullo stato di conservazione e fruibilità del bene, Rubinaccio dice: «Necessita di una serie di interventi di messa in sicurezza, già segnalati alla Regione Campania col progetto Uniti per Quindici stilato da un tecnico di fiducia. L'augurio è di ottenere il sostegno finanziario di 150mila euro previsto dall'avviso pubblico regionale a favore degli enti locali per il finanziamento di progetti di riutilizzo di beni confiscati. So che i tempi burocratici sono piuttosto lenti: tuttavia, sono sicuro che la Regione ci darà il suo sostegno e altrettanto certo di avere i carabinieri forestali a Quindici nel giro di un anno». L'ex villetta del boss Antonio Cava, disposta su due piani con garage e cortile, affaccia in via Sant'Antonio a pochi passi dal Palazzo municipale. È stata sequestrata nel 1993, confiscata nel 1996 dalla Sezione misure di prevenzione presso il Tribunale di Avellino e affidata al comune di Quindici, che ha provato più volte a insediarvi delle attività senza mai avere successo.

LEGGI ANCHE Quindici, attentato nella notte: colpi di fucile contro il maglificio di «Libera»


L'Amministrazione comunale ha così redatto nel 2000 un bando per affittare la villa a nuclei familiari in difficoltà o con disabili. Nessuno pare abbia partecipato ad eccezione della famiglia del boss Antonio Cava, visto che uno dei suoi membri ha difficoltà motorie permanenti. Nel 2001, l'edificio è stato così assegnato ai vecchi proprietari che, a conti fatti, hanno pagato 110 euro al mese per il fitto. Scaduta la concessione di 8 anni, alla famiglia di Ndò-Ndò, in carcere per camorra ed estorsione, non è stato offerto il rinnovo. La storia è andata avanti per anni e si è conclusa nel dicembre 2014, quando il bene è entrato in possesso del Comune.
  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino