Mercurio nel Sabato stop ai prelievi d'acqua ad Atripalda e Pratola

Mercurio nel Sabato stop ai prelievi d'acqua ad Atripalda e Pratola
Elevate quantità di mercurio nel fiume Sabato, dopo Avellino anche altri comuni dell'hinterland attraversati dal corso d'acqua vietano il prelievo e l'utilizzo...

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Elevate quantità di mercurio nel fiume Sabato, dopo Avellino anche altri comuni dell'hinterland attraversati dal corso d'acqua vietano il prelievo e l'utilizzo dell'acqua.

Pochi giorni dopo la decisione assunta per il comune capoluogo dal commissario straordinario Giuseppe Priolo, anche i sindaci di Atripalda e Pratola Serra, rispettivamente Giuseppe Spagnuolo e Emanuele Aufiero, hanno firmato ordinanze con le quali si vieta temporaneamente il prelievo e l'utilizzo a qualsiasi scopo, anche irriguo e zootecnico, delle acque del fiume Sabato. Il provvedimento emanato dai primi cittadini dell'hinterland si è reso necessario dopo che il Dipartimento di Avellino dell'Agenzia Regionale di Protezione ambientale della Campania (Arpac) ha trasmesso gli esiti delle attività di campionamento delle acque del fiume Sabato effettuati lo scorso 9 aprile in località Ponte Sabato nel comune di Prata Principato Ultra, e confermati l'8 maggio nella comunicazione del 20 maggio scorso che hanno evidenziato la presenza di mercurio in concentrazione tre volte superiore a quella massima ammissibile (0,2 picogrammi/litro vs 0,07 pg/l) e ritenuta nociva dall'Asl di Avellino.
 
L'ordinanza dei sindaci è già entrata in vigore nei rispettivi territori ai fini di tutelare la pubblica e privata incolumità e resterà fino a quando non sarà revocata con un analogo provvedimento che sarà emanato appena la concentrazione di mercurio tornerà inferiore a quella massima ammissibile.
Gli enti locali infatti resteranno in attesa di ulteriori referti analitici effettuati dall'Arpac attraverso nuovi campionamento delle acque dopo quelli già effettuati nei mesi scorsi che hanno evidenziato una elevata concentrazione del metallo pesante nocivo per la salute. Le ordinanze sindacali hanno carattere perciò temporaneo e vietano il prelievo anche attraverso pozzi privati e l'utilizzo a qualsiasi scopo, anche solo irriguo e zootecnico, delle acque del corso del fiume. Ordinanze che certamente, nei prossimi giorni, verranno seguite anche da altri primi cittadini attraversati e interessati dal passaggio del corso d'acqua. Un fiume finito più volte al centro della cronaca provinciale per lo stato di inquinamento in cui versano le acque tanto che non si contano i controlli effettuati anche dalle forze dell'ordine di contrasto a sversamenti non autorizzati e non a norma da parte di aziende e privati cittadini. Veleni nel fiume e scarichi sospetti che hanno messo più volte in apprensione i residenti dei comuni attraversati dal fiume.

«I controlli ci sono, ora è il momento di individuare i colpevoli - chiede Franco Mazza del Comitato Salviamo la Valle del Sabato -. È da tempo che diciamo che questo fiume è malato. Quello dei controlli è un dato. Il problema non è l'ordinanza dei sindaci perché nessuno si sognerebbe di utilizzare quell'acqua visto che si sa che è una cloaca. Ora è il momento di individuare le responsabilità e le colpe di chi attenta alla vita e alla salute delle persone con questi scarichi visto che il mercurio è il più pericoloso e può arrecare danni gravissimi».
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Il Mattino