Molestie alla bimba: condannato a 9 anni

In una lettera-denuncia della bimba tutti i soprusi subiti dal patrigno

Il tribunale di Benevento
Condannato in primo grado dal Tribunale di Benevento a nove anni di reclusione, al risarcimento dei danni, da definire in separata sede, ed al pagamento di una provvisionale di...

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Condannato in primo grado dal Tribunale di Benevento a nove anni di reclusione, al risarcimento dei danni, da definire in separata sede, ed al pagamento di una provvisionale di 1.500 euro. È la sentenza che vede imputato un cinquantunenne, disoccupato, di Ariano Irpino, ritenuto colpevole di violenza sessuale pluriaggravata su una bimba di cui era il patrigno.

La vicenda, che non ha mancato di destare grande scalpore nella città del Tricolle, è venuta a galla nel 2021 allorquando, dopo non poche titubanze e preoccupazioni, la compagna del cinquantunenne, madre della bimba, si recò presso il Commissariato di polizia di Ariano Irpino per riferire che aveva rinvenuto nella camera da letto della figlia una lettera in cui la piccola descriveva le attenzioni ricevute dagli inizi del 2020 a giugno del 2021 dal patrigno.

Una descrizione che non avrebbe lasciato adito a dubbi. La piccola aveva appena 9 anni, una bambina. L'uomo, in assenza della compagna, l'avrebbe toccata nelle parti intime e mostrato i genitali, costringendola a subire atti sessuali. Di qui l'avvio delle indagini con la richiesta della Procura della Repubblica al gip presso il Tribunale di Benevento per il suo arresto, seguito poi dalla concessione dei domiciliari e da ultimo dal provvedimento di divieto di avvicinamento alla bambina.

Provvedimento che naturalmente continua ad essere valido. Nel corso del dibattimento il pm ha chiesto la condanna a dieci anni, mentre la difesa, rappresentata dall'avvocato Giuseppe Caturano, ha insistito per l'assoluzione per il proprio assistito, con la formula dubitativa, non essendo del tutto convincenti gli indizi a carico. L'avvocato Giovanni Pratola, per la parte civile, ha invece confermato la richiesta per la dichiarazione di responsabilità dell'imputato, sposando la tesi accusatoria del pm.

Prima della discussione c'è stata anche la deposizione della neuropsichiatra infantile Donatella Palma e della psicologa Rosetta Cappelluccio, alle quali era stato affidato l'incarico di una perizia per verificare l'attendibilità della minorenne. Attendibilità che dalle perizie è stata confermata. È scontato, a questo punto, che il cinquantunenne voglia appellare la sentenza di primo grado, le cui motivazioni saranno rese note entro 90 giorni. Per l'avvocato Giovanni Pratola adesso è fondamentale e indispensabile che la piccola e la madre non subiscano altri traumi e siano adeguatamente seguiti dai servizi sociali del comune di Ariano Irpino.


«All'esito dell'istruttoria dibattimentale - precisa l'avvocato Pratola - la sentenza del Tribunale collegiale Sannita dà giustizia alla mia assistita. Nell'attendere le motivazioni, faccio un accorato appello all'amministrazione comunale arianese, affinché possa riconoscere ogni opportuno sostegno alla famiglia della mia assistita». In realtà, il caso sarebbe già presente nell'agenda di lavoro degli operatori sociali del comune irpino. Si attendeva la sentenza del Tribunale di Benevento per nuove eventuali determinazioni.
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Il Mattino