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È una donna cinquantacinquenne di Avellino la prima paziente trattata con la terapia monoclonale presso il centro Mabs dell'ospedale Frangipane di Ariano Irpino, che ieri mattina ha aperto i battenti alla presenza del direttore generale dell'Asl di Avellino, Maria Morgante, del Primario di Rianimazione e responsabile dei reparti Covid, Maurizio Ferrara, e del rappresentante dell'Anpas regionale, Giuseppe Vitullo.
Giunta verso le ore 9 con un mezzo attrezzatoin dotazione all'associazione Vita di Ariano Irpino, la cinquantacinquenne, senza manifestare all'apparenza alcuna particolare emozione, si è sottoposta all'infusione endovenosa di anticorpi monoclonali, durata circa 60 minuti. E dopo altri 60 minuti di osservazione, ha fatto ritorno a casa sullo stesso mezzo dell'associazione, dando appuntamento ai sanitari del nosocomio arianese per il mese prossimo per il controllo di routine, come previsto dal protocollo per la terapia monoclonale.
Parte, dunque, dal Frangipane una nuova strategia per fronteggiare il Covid 19, in contemporanea con l'intensificarsi della campagna vaccinale che , stando alle rassicurazioni del manager dell'Asl Morgante, in provincia dovrebbe condurre all'immunità di gregge entro il mese di settembre.
La struttura di Ariano Irpino è stata adeguata nel rispetto dei canoni previsti per questo tipo di cura. «Ci siamo organizzati - ha ribadito Ferrara - in maniera adeguata; è stata individuata una sede indipendente, che non compromette l'incrocio con il percorso delle altre attività ospedaliere. In tempi rapidi sono stati allestiti cinque box, una sala di osservazione e una sala per le emergenza, perché potrebbero verificarsi in alcuni pazienti anche condizioni avverse che vanno affrontate tempestivamente. Naturalmente, facciamo affidamento su un personale particolarmente preparato. Al momento disponiamo di tutte le figure professionali necessarie. In questo ci ha aiutato molto la direzione strategica dell'Asl». Per il direttore generale, Maria Morgante, «l'avvio della terapia monoclonale contribuisce di certo ad alleggerire la pressione dei pazienti covid sull'ospedale, ma rimane fondamentale la campagna vaccinale che sta andando avanti molto bene e che a settembre potrebbe far considerare raggiunta l'immunità di gregge in provincia».
Una prospettiva a cui tendere, se naturalmente non ci sarà ritardo nella consegna dei vaccini e se anche da parte dei residenti verranno superate alcune riserve sull'utilizzo di alcuni vaccini. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino