Monoclonali, Ariano Irpino c'è:
«Così riduciamo i ricoveri»

Monoclonali, Ariano Irpino c'è: «Così riduciamo i ricoveri»
di Vincenzo Grasso
Venerdì 16 Aprile 2021, 09:10 - Ultimo agg. 10:34
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È una donna cinquantacinquenne di Avellino la prima paziente trattata con la terapia monoclonale presso il centro Mabs dell'ospedale Frangipane di Ariano Irpino, che ieri mattina ha aperto i battenti alla presenza del direttore generale dell'Asl di Avellino, Maria Morgante, del Primario di Rianimazione e responsabile dei reparti Covid, Maurizio Ferrara, e del rappresentante dell'Anpas regionale, Giuseppe Vitullo.


Giunta verso le ore 9 con un mezzo attrezzatoin dotazione all'associazione Vita di Ariano Irpino, la cinquantacinquenne, senza manifestare all'apparenza alcuna particolare emozione, si è sottoposta all'infusione endovenosa di anticorpi monoclonali, durata circa 60 minuti.

E dopo altri 60 minuti di osservazione, ha fatto ritorno a casa sullo stesso mezzo dell'associazione, dando appuntamento ai sanitari del nosocomio arianese per il mese prossimo per il controllo di routine, come previsto dal protocollo per la terapia monoclonale.


Parte, dunque, dal Frangipane una nuova strategia per fronteggiare il Covid 19, in contemporanea con l'intensificarsi della campagna vaccinale che , stando alle rassicurazioni del manager dell'Asl Morgante, in provincia dovrebbe condurre all'immunità di gregge entro il mese di settembre. Intanto, si porta avanti, grazie anche all'abnegazione del personale in servizio presso i reparti di Medicina Covid e Area Covid, una sperimentazione che non è limitata ai pazienti del territorio, ma, all'occorrenza, dell'intera regione. «L'uso degli anticorpi monoclonali - ha spiegato il primario Maurizio Ferrara - non è previsto per tutti i pazienti Covid; è autorizzato su richiesta del medico di medicina generale, dell'Usca o di pronto soccorso, in soggetti Covid positivi da non più di dieci giorni, non ospedalizzati, con sintomi di grado lieve-moderato di recente insorgenza, ma che potrebbero preludere a forme gravi da trattare eventualmente successivamente solo in ospedale. È importante che si capisca tutto ciò all'inizio dell'insorgenza del virus. Il medico dovrà caricare la richiesta del paziente eleggibile sulla piattaforma Sinfonia, già attiva per i pazienti covid positivi a domicilio. Al soggetto, considerato idoneo al trattamento secondo i criteri stabiliti dall'Aifa, verrà garantito dall'Asl il trasporto protetto presso il centro di Ariano per il ricevere il trattamento con infusione endovenosa per 60 minuti (una sola volta) e dopo un periodo di osservazione di altri 60 minuti verrà riaccompagnato presso il proprio domicilio. Il controllo può avvenire costantemente attraverso il medico di base e a distanza di un mese presso il Frangipane con un colloquio con il somministratore degli anticorpi . Con il trattamento avvenuto, la carica batterica del paziente crolla inevitabilmente. È questo il grande risultato che si consegue con la terapia monoclonale».


La struttura di Ariano Irpino è stata adeguata nel rispetto dei canoni previsti per questo tipo di cura. «Ci siamo organizzati - ha ribadito Ferrara - in maniera adeguata; è stata individuata una sede indipendente, che non compromette l'incrocio con il percorso delle altre attività ospedaliere. In tempi rapidi sono stati allestiti cinque box, una sala di osservazione e una sala per le emergenza, perché potrebbero verificarsi in alcuni pazienti anche condizioni avverse che vanno affrontate tempestivamente. Naturalmente, facciamo affidamento su un personale particolarmente preparato. Al momento disponiamo di tutte le figure professionali necessarie. In questo ci ha aiutato molto la direzione strategica dell'Asl». Per il direttore generale, Maria Morgante, «l'avvio della terapia monoclonale contribuisce di certo ad alleggerire la pressione dei pazienti covid sull'ospedale, ma rimane fondamentale la campagna vaccinale che sta andando avanti molto bene e che a settembre potrebbe far considerare raggiunta l'immunità di gregge in provincia».


Una prospettiva a cui tendere, se naturalmente non ci sarà ritardo nella consegna dei vaccini e se anche da parte dei residenti verranno superate alcune riserve sull'utilizzo di alcuni vaccini.

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