Omicron 5 continua a correre e va in tilt il Pronto soccorso

Omicron 5 continua a correre e va in tilt il Pronto soccorso
Omicron 5 fa paura. Il pronto soccorso dell'Azienda ospedaliera Moscati è in affanno. Nelle ultime 24-48 ore la pressione sulla struttura di Contrada Amoretta è...

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Omicron 5 fa paura. Il pronto soccorso dell'Azienda ospedaliera Moscati è in affanno. Nelle ultime 24-48 ore la pressione sulla struttura di Contrada Amoretta è aumentata a causa degli accessi di casi sospetti e conclamati di Covid-19. Cresce anche il numero dei posti letto occupati dai contagiati: 24 in questo momento (2 dei quali in terapia intensiva), 6 in più rispetto all'ultima rilevazione fornita da Contrada Amoretta. Altri 16 pazienti positivi al Covid-19 sono ricoverati all'ospedale Frangipane di Ariano Irpino (nessuna in intensiva, ma 6 in subintensiva).

Le maggiori difficoltà restano quelle del reparto di Emergenza del Moscati, diretto da Antonino Maffei, dove si continua a fare i conti con la carenza di personale e con un piano di gestione del sovraffollamento che non sembra risolutivo. Le ultime indicazioni per gestire i flussi in entrata, dettate dalla direzione strategica, hanno alimentato ulteriore tensione all'interno della città ospedaliera.

L'altro giorno, i capi dipartimento hanno scritto al manager Renato Pizzuti contestando uno dei provvedimenti assunti che prevede l'invio in pronto soccorso di medici specialisti per coprire i turni e avere, almeno nelle ore diurne, tre camici bianchi a disposizione dell'emergenza-urgenza.
Una soluzione difficile da far digerire ai colleghi, secondo i capi dipartimento, anche perché colmando una lacuna (quella in pronto soccorso) ne potrebbe generare altre (all'interno dei reparti). Alla fine, però, i capi dipartimento hanno ingoiato il rospo dopo un colloquio con il diggì. Sulla questione interviene la segretaria generale della Funzione pubblica Cgil di Avellino, Licia Morsa: «Mai come oggi premette la sindacalista sono necessari equilibrio e fermezza nel perseguire tutto quanto serva a garantire l'eleggibilità dei diritti minimi di cittadinanza di chi si rivolge alle strutture sanitarie del Moscati».

Quindi in relazione alla situazione del pronto soccorso, Morsa dice: «Una delegazione della Funzione Pubblica Cgil ha incontrato la dirigenza strategica del Moscati proprio per un confronto sulla sua situazione reale. Sono stati descritti gli interventi utili al minimo funzionamento del servizio con il reclutamento di dirigenti medici tra il personale in servizio e la delocalizzazione del posto di polizia e della centrale operativa 118, quest'ultima a totale carico dell'Asl ormai da un quinquennio, per restituire maggiori aree all'attuale assetto».

Poi ricorda: «Quello del Moscati è un pronto soccorso a cui si rivolgono, oltre alla provincia di Avellino, cittadini della provincia di Salerno e Napoli», di qui «la situazione critica che si è venuta a creare».

Infine, le proposte: «Urge un intervento strutturale dell'intero mondo dei servizi essenziali sanitari e socio sanitari, chi è preposto non può più sottrarsi rifugiandosi in difficoltà spesso strumentali, urge l'assunzione di responsabilità da parte di chi, a qualunque titolo, occupa ruoli centrali nell'ambito».

Da un'emergenza all'altra. Anche ieri in provincia di Avellino il tasso di positività ha sforato il tetto del 30 per cento. Nell'ultimo report diffuso dall'Asl di Avellino si contano infatti 889 tamponi positivi su 2mila 663 somministrati (sia antigenici sia molecolari) con tasso di positività del 33, 4 per cento. Il comune più colpito è, ancora una volta, il capoluogo che supera per l'ennesima volta quota 100 (per la precisione sono 130 i contagiati). Seguono: Montoro con 53 casi, Atripalda con 34, Ariano Irpino con 29, Monteforte Irpino con 26, Lioni con 24, Mercogliano e Serino con 21, Chiusano di San Domenico e Solofra con 20. Poi altri 95 comuni per complessivi 105 comuni (su 118 totali) che hanno registrato almeno un tampone positivo al Covid-19.

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Il Mattino