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È di Avella, si chiama Pasquale, il primo dodicenne irpino a fare il vaccino nel corso di un Open Day.
Ieri mattina, alle 8 era già all'esterno della tensostruttura del campo Coni di Avellino. Attorno alle 9 s'è tolto il pensiero. Dice: «A Mugnano del Cardinale non siamo riusciti a prenotare. Quindi abbiamo scelto Avellino», spiega il ragazzino. Accompagnato in città dalla mamma e dal compagno di lei Giuseppe Ostacolo. Quest'ultimo osserva: «Per Pasquale e per tutti i suoi coetanei è stato un anno molto difficile. L'anno scorso non hanno potuto chiudere l'anno scolastico tra i banchi, quest'anno, invece, sono di più i giorni che sono stati a casa, in didattica a distanza, che quelli passati in classe con i compagni». Ma le limitazioni per i più piccoli sono state anche altre: «Adesso potranno tornare a giocare liberamente e divertirsi come facevano un tempo. La vaccinazione può rappresentare una liberazioni, per tutti ma in particolari per i giovani che hanno sofferto più degli altri le conseguenze della pandemia».
Come Pasquale, all'Open Day Pfizer (che si replica domani) hanno aderito centinaia di ragazzi e ragazze di 12 anni che, al momento, è l'età minima per ricevere la somministrazione. Ma pure tanti altri adolescenti. Sono 1234 i minorenni iscritti alle sessioni di ieri e di domani. Giovanni ha 16 anni: «Aspettavo con ansia questo giorno: davvero con comprendo come possano esserci persone che scelgono di non farlo». Non nasconde, però, un po' di ansia: «È normale: ogni giorno ne esce una nuova. Ma credo che, alla fine, i benefici siano molto superiori ai rischi». Dalle 8 di ieri mattina, nei 22 centri vaccinali della provincia si sono recate circa 6mila persone (tutti esauriti i posti).
Se non ci saranno troppe defezioni, nei due Open Day potrebbe esserci il record di somministrazioni quotidiane dall'inizio di una campagna vaccinale che, fino a questo momento, non ha mai toccato quota 6mila inoculazioni nel giro di 24 ore. L'ultimo aggiornamento diffuso dall'Asl di Avellino, relativo a martedì 15, conta 4mila 659 dosi di vaccino. Così suddivise: 114 a Monteforte Irpino, 234 a Mirabella Eclano, 156 a Sant'Angelo dei Lombardi, 234 a Montemarano, 474 ad Avellino (384 nella tensostruttura del campo Coni e 126 presso il drive through della caserma Berardi), 222 a Montoro, 234 a Solofra, 476 ad Ariano Irpino (234 presso il centro sociale Vita e 242 al palazzetto dello sport), 234 a Vallata, 225 ad Atripalda, 114 a Flumeri, 227 a Moschiano, 168 a Cervinara, 120 a Montefalcione, 234 a Grottaminarda, 228 a Mercogliano, 78 ad Altavilla Irpina, 179 a Mugnano del Cardinale, 239 a Montella, 66 a Bisaccia, 246 a Lioni, 96 negli hub delle aziende irpine, e 25 a domicilio. Dunque, ottima performance di Ariano Irpino che, a parità di sedi (2), supera per numero di somministrazioni (476) il capoluogo.
Ancora stallo per quanto riguarda la vaccinazione in farmacia che sarebbe dovuta partire lunedì scorso. Quando, però, è arrivata una comunicazione del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, con la quale è stata sospesa la somministrazione, almeno in prima dose, dei vaccini a vettore virale. Quindi, niente più AstraZeneca e Johnson & Johnson, per tutte le fasce di età. Come noto, le farmacie (87 in tutta la provincia di Avellino quelle che hanno aderito all'iniziativa) erano organizzate per fare Johnson. Quindi tutto da rifare. O quasi. Infatti, come prospettato dal presidente dell'Ordine dei farmacisti di Avellino Ettore Novellino, le strutture potrebbero virare su Pfizer o Moderna in quanto se è vero che entrambi i composti a Rna messaggero devono essere conservati a 80 gradi sotto lo zero, è anche vero che la catena dell'ultra-freddo serve solo nel lungo perdio e una volta diluite le dosi per fare il vaccino, queste possono essere conservate fino a 30 giorni in normali frigoriferi a una temperatura tra 2 e 8 gradi.
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