Piano di Zona, il Tar boccia Festa: sì ai commissari, ma il match continua

Piano di Zona, il Tar boccia Festa: sì ai commissari, ma il match continua
Il Tar ha parlato: vince la Regione, perde Festa. Ma il sindaco di Avellino non molla e annuncia l'ennesimo ricorso sulla tragicommedia del Piano di Zona delle politiche...

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Il Tar ha parlato: vince la Regione, perde Festa. Ma il sindaco di Avellino non molla e annuncia l'ennesimo ricorso sulla tragicommedia del Piano di Zona delle politiche sociali.

Prima, la sconfitta politica del commissariamento disposto dalla Regione; ieri, la debacle giudiziaria nel merito. I giudici del tribunale amministrativo di Salerno, infatti, hanno rigettato il ricorso promosso dal Comune contro il commissariamento del Piano di Zona A4. A nulla sono servite le tante missive che la fascia tricolore del capoluogo aveva indirizzato alla Regione, ritenendo infondata la procedura e minacciando di adire l'Autorità giudiziaria se Palazzo Santa Lucia non avesse sbloccato i nuovi fondi per i servizi. Il Tar legittima il commissariamento e i tre tecnici nominati dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca: il direttore del Piano di Zona di Atripalda, Carmine De Blasio, il funzionario dell'Avvocatura regionale, Giuseppe Calabrese, e la dirigente campana Maria Alfonsina Rinaldi.

La motivazione del respingimento del ricorso del capoluogo ha a sua volta del clamoroso. E fa il paio con l'altra svista che portò alla bocciatura del primo ricorso, un mese fa. La prima volta, era stato impugnato il commissariamento prima che la Regione indicasse formalmente i commissari. Ora - scrive il giudice Raffaele Esposito - «il ricorso è inammissibile» per «un difetto di legittimazione del Comune ricorrente», eccepito dalla Regione». L'ambito A4 e l'Azienda consortile dei servizi sociali, infatti, si compongono di 16 amministrazioni. «Diretta destinataria del provvedimento impugnato e dei relativi effetti è unicamente l'Azienda consortile A4, dotata di autonomia giuridica». Invece Festa, con il legale Marcello Fortunato, aveva pensato di potersi opporre da solo. Infatti spiega ancora il giudice «i singoli Comuni dell'Ambito risultano attinti dagli effetti del provvedimento solo in via mediata e riflessa, rivelando peraltro un interesse al corretto esercizio delle funzioni attribuite all'Azienda consortile». Domanda respinta per una svista legale, dunque. 

Quanto alla sostanza, le inadempienze sull'avvio dell'Azienda dei servizi sociali evidenziate dalla Regione e negate dal Comune, invece, il Tar aveva timidamente aperto, rilevando che «il ricorso non sarebbe del tutto destituito di fondamento giuridico». In quanto, la delibera regionale di commissariamento, da una parte, «da atto della presentazione della documentazione richiesta», e dall'altra, «ritiene che sia inidonea a chiarire il funzionamento dell'Ente senza esplicitarne le ragioni».

E allora ecco la mossa de sindaco di Avellino, che ormai sembra aggrapparsi a tutto. In una nota inviata al Comune, il legale Marcello Fortunato ha sostenuto che «l'Azienda consortile è legittimata a proporre ricorso avverso gli atti di commissariamento». Così, senza passare per l'assemblea dei 16 sindaci, poche ore dopo la missiva di Fortunato, Festa annuncia: «Il Cda dell'Azienda Consortile A04 ha deliberato di dare mandato al direttore generale, Vincenzo Lissa, di affidare all'avvocato, Marcello Fortunato, l'incarico di presentare ricorso avverso il provvedimento di commissariamento dell'Azienda». Lo ha deciso lo stesso Festa, che preside un Cda monco (mancano due esponenti) insieme ad altri due membri di cui uno, Marro, non è più consigliere comunale. Ancora un ricorso e una battaglia, che pagheranno i cittadini dell'ambito. Se la procedura sia legittima o meno, lo si scoprirà nei prossimi giorni. Nel frattempo, la Regione è pronta a subentrare.

E la nuova sconfitta di Festa, a danno dell'intero comprensorio da 100.000 abitanti, marchia a fuoco la sua già turbolenta amministrazione. Il sindaco aveva sfidato Palazzo Santa Lucia in tutti i modi. Parlando di «ritorsioni politiche», si era detto convinto di vincere «in tutte le sedi». Salvo ribaltoni giudiziari, per 3 mesi, rinnovabili per altri 45 giorni, perderà il controllo quale presidente del Cda dell'Azienda Consortile A4 di un settore tanto delicato quanto elettoralmente importante. Milioni di euro di bandi, e tutto il consenso che può girarci intorno, gli verranno sottratti. Non ci gira intorno nemmeno il leader di «MaiPiù» nell'opposizione, Luca Cipriano: «Clamorosa e nuova sconfitta del sindaco Festa. E' vergognoso lucrare sulle sofferenze delle persone». L'Azienda Consortile, che sarebbe dovuta partire il primo gennaio 2021, è rimasta inerte e lo è ancora.

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Il Mattino