Poco dopo il delitto di Cervinara due risse nella movida

Poco dopo il delitto di Cervinara due risse nella movida
Due risse nella movida del sabato dopo l'omicidio. A distanza di poche ore dall'omicidio di Nicola Zeppetelli, a Cervinara è impazzata la movida non solo in via...

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Due risse nella movida del sabato dopo l'omicidio. A distanza di poche ore dall'omicidio di Nicola Zeppetelli, a Cervinara è impazzata la movida non solo in via Roma, ma in tutti gli abituali ritrovi del sabato sera e cosa ancora più grave si sono registrare due mega risse. Locali aperti, musica ad alto volume, fiumi di alcol come se nulla fosse accaduto. Eppure tanti di quei giovani che hanno trascorso la notte tra sabato e domenica a bere e fare baldoria nei luoghi della movida cervinarese, erano presenti e piangevano in piazza Ioffredo o sui social si sono cosparsi il capo di cenere piangendo l'amico Nicola Zeppetelli.

La polizia urbana e i carabinieri stanno effettuando controlli anche sui locali pubblici per verificare eventuali violazioni. E resta alta ma resta alta la tensione dopo il drammatico episodio avvenuto nel rione Castello.
In piazza Trescire la gente punta il dito sempre sulla mancanza di controlli. Per il gruppo consiliare di minoranza Uniti per Cervinara «l'omicidio nella Frazione Ioffredo è il culmine di un percorso di degrado e di evoluzione negativa dei comportamenti criminali che va affrontato con determinazione».

C'è una richeista unanime: «Uniti per Cervinara sollecita il Prefetto ad una azione ferma, decisa, risoluta di contrasto ai fenomeni delittuosi, tesa a restituire fiducia e sicurezza alle nostre famiglie. Si chiede un intervento urgente e straordinario per l'applicazione di nuove e più coerenti misure di sicurezza a favore della popolazione e delle imprese, anche con l'implementazione degli impianti di video sorveglianza».


C'è un riconoscimento all'impegno delle Forze dell'Ordine, ma anche la presa d'atto che «operano con risorse, di uomini e mezzi, assolutamente insufficienti per far fronte ad un attacco violento, sistematico, brutale alla sicurezza della nostra comunità».


Di escalation di violenza in Valle Caudina parla la Cgil con il segretario generale Antonio Fiordellisi che chiama a raccolta sindacati, istituzioni e cittadini. «Tutti dovremmo calarci in questa realtà, dove una comunità, quella della Valle Caudina, è colpita da fatti delinquenziali e delittuosi. Tutti dovremmo essere un corpo unico fatto da sindacati, amministratori, associazioni e cittadini per contrastare le azioni violente e illegali. La democrazia, la cultura, la partecipazione, la libertà di parola e di pensiero, come quelle di movimento ed economica sono fondamentali a bloccare la delinquenza carsica ed esplicita che attraversa la nostra provincia, spesso riottosa ad affrontare di petto le dinamiche delinquenziali e camorristiche».


Per Vincenzo Ciampi consigliere regionale e segretario Commissione Anticamorra, la Valle Caudina non può essere lasciata sola. «E' una inaccettabile corsa al rialzo delle azioni violente quella a cui si sta assistendo in Valle Caudina. Cervinara e San Martino Valle Caudina sono due comuni che in queste giornate drammatiche non possono essere lasciati da soli: serve immediatamente una risposta corale da parte delle agenzie sociali e culturali, come quella che c'è stata da parte delle forze dell'Ordine e della Magistratura, per rispondere a questa offensiva della malavita».


La proposta: «La Valle Caudina va protetta con azioni non soltanto di polizia ma anche di sostegno sociale a chi vive ai margini, a chi soffre la subcultura imposta dal malaffare. Dobbiamo impegnare risorse nella scuola, nei servizi sociali e a sostegno delle imprese economiche sane per dare risposte a giovani e famiglie disorientate. La Valle Caudina non può essere lasciata sola».

 

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Il Mattino