Ruderi post-terremoto, parte la riqualificazione

Si punta alla riqualificazione e rigenerazione degli edifici

La seduta del consiglio comunale
Avellino si riappropria dei primi 5 buchi neri del post terremoto. Maggioranza e opposizione, al secondo tentativo, seppur con lo strappo del voto mancato sull'emendamento che...

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Avellino si riappropria dei primi 5 buchi neri del post terremoto. Maggioranza e opposizione, al secondo tentativo, seppur con lo strappo del voto mancato sull'emendamento che proponeva di destinare gli edifici acquisiti al patrimonio ad edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, approvano all'unanimità le delibere, dal carattere storico, che segnano concretamente l'avvio dell'operazione di cancellazione dei segni del sisma.


Si tratta di cinque complessi edilizi dislocati a via Tedesco civici 105-109 e a Corso Umberto I, civici 344-346, 348-350, 290-292 e 294-296. La maggioranza dice no al suggerimento di Nicola Giordano, del Pd, sulla destinazione vincolata degli appartamenti all'edilizia sovvenzionata, ma approva invece quello di Ferdinando Picariello, rappresentante del Movimento Cinque Stelle, che prevede l'utilizzo degli edifici acquisiti anche per «migliorare l'accessibilità al futuro parco del Fenestrelle».

Riqualificazione e rigenerazione dei buchi neri: questi gli obiettivi fissati in via generale sulle 5 delibere approvate ieri. «I beni spiega l'assessore proponente, Emma Buondonno avranno destinazioni pubbliche, conformi a quanto già previsto nel Puc».

Alloggi con al di sotto locali commerciali o garage. Ma anche case popolari destinate a chi ne abbia bisogno. Queste le destinazioni annunciate dall'assessore Urbanistica, che va nel dettaglio: «La particella di via Tedesco si trova lato monte scendendo verso la Ferrovia e ha una tipologia edilizia di alloggio con al di sotto la bottega. Confermarla è quanto mai opportuno. Quanto alle particelle di Corso Umberto, di fronte Casino del Principe - spiega - parliamo di lotti che hanno anche accesso da una strada a valle. In questo caso, pur confermando le destinazioni per alloggio, alla quota della strada, possiamo avere locali destinati a botteghe e, nella quota inferiore, potremmo realizzare garage. Alla fine - propone - potremmo destinarle ad alloggi di edilizia residenziale pubblica per donne svantaggiate o migranti, per un recupero prudente sempre in linea col Puc. Ma si potrebbero utilizzare questi luoghi - chiosa - anche per una migliore accessibilità al Parco del Fenestrelle».
E così viene stabilito alla fine. Per l'esponente del Pd, Nicola Giordano, la destinazione abitativa è, però, vaga. «La funzione di edilizia pubblica può essere di due tipi - ricorda - Convenzionata, come nel caso delle cooperative, o sovvenzionata, che è quella della tradizionale edilizia residenziale pubblica».

Giordano propende per la seconda. «Questo Comune - ricorda - ha la necessità di avere alloggi di edilizia sovvenzionata. Per non recitare la parte di mera agenzia immobiliare, che prende i beni e poi cede i diritti a privati che realizzino le cooperative». Ma la sua proposta viene bocciata da 15 consiglieri di maggioranza. «Resto esterrefatto insorge l'esponente democrat Questa amministrazione acquista alloggi dai privati e poi decide di non vincolare i propri all'edilizia sovvenzionata. È evidente che volete avere mano libera. Ormai, in questo Comune, l'urbanistica è diventata una questione privata».

Polemica a parte, il Comune si incammina sul giusto solco per l'eliminazione delle ferite inferte dal terremoto del 1980 al volto del capoluogo e ancora presenti. La medesima strategia è in cantiere su altri complessi edilizi della porta est, fino alla chiesa della Puntarola. Restano altri celebri buchi neri, dal Corso al centro storico, sui quali, invece, si procede a rilento. «Come si procederà a riqualificare questi edifici?». Su domanda del capogruppo di Avellino Prende Parte, Francesco Iandolo, l'assessore Buondonno ha chiarito: «Da una parte esistono piani urbanistici attuativi già pronti e in alcuni casi anche approvati. Per il resto, individueremo risorse economiche ad hoc per recuperare o rigenerare i beni».


Nella seduta di ieri, l'amministrazione ha anche approvato una nuova sfilza di debiti fuori bilancio, il cui pagamento è indispensabile per poter avvicinare l'obiettivo di ripianare la massa passiva inserita nel piano di pre-dissesto. Ben 28 debiti fuori bilancio in una sola volta per far quadrare i conti in chiusura dell'annualità 2022. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino