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Sono sotto sequestro il plico con le domande che gli esaminatori si apprestavano a fare e il cellulare del concorrente attualmente indagato (un ragazzo del '96 che aveva ottenuto 25,50 punti alla prova scritta). Si complica la vicenda relativa alle presunte irregolarità nello svolgimento di una delle prove dei concorsi pubblici banditi dal Comune di Avellino per assumere 22 tra tecnici e impiegati. L'indagine sulla prova selettiva per individuare i nuovi 10 vigili urbani tra i 35 candidati che avevano superato le prove scritte, richiederà una lunga fase di analisi del materiale sequestrato. Nelle mani delle Fiamme Gialle il cellulare del giovane indagato e la documentazione (i plichi con le domande) della commissione esaminatrice.
È il primo punto fermo dell'inchiesta che la procura di Avellino ha avviato sulle prove d'esame del concorso comunale per l'assunzione di 10 vigili urbani. Interrotto bruscamente dall'arrivo degli uomini del comandante provinciale della Guardia di Finanza Salvatore Minale, l'esame era in corso di svolgimento nella sala consiliare del comune di Avellino giovedì scorso. La commissione d'esame, composta dal presidente Filomena Smiraglia, Gaetana Rescigno, Domenico Sullo (vice comandante dei vigili urbani) e Giulia Genovese (segretaria), si è vista sequestrare anche i plichi con le domande sorteggiate.
La commissione d'esame non aveva ancora completato la selezione dei 34 candidati che avevano superato la prova scritta, quando sono arrivati i finanzieri che hanno effettuato i sequestri di atti e supporti elettronici.
Non era insomma necessario che l'esame del candidato cristallizzasse un eventuale reato. Il reato, se c'è, sarebbe nel fatto stesso che un candidato conoscesse le domande che di lì a poco gli sarebbero state poste. L'ipotesi su cui si sta lavorando è il concorso in abuso di ufficio, nell'eventualità che sarà accertato che le domande siano state diffuse da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio. L'altra ipotesi è il tentato abuso d'ufficio, sempre nell'ipotesi che si stesse favorendo l'aspirante vigile a procurarsi un ingiusto vantaggio patrimoniale (l'assunzione tramite l'alterazione della prova selettiva). Più remota l'ipotesi della corruzione, ma qui andrebbe dimostrato un eventuale passaggio di denaro. È aperto dunque un fascicolo con un indagato. Si tratta di un atto dovuto che ha consentito sia il sequestro della documentazione che delle apparecchiature elettroniche, e sulla base del quale il magistrato potrà disporre gli accertamenti tecnici d'ufficio con propri periti, ai quali eventualmente potranno assistere esperti di fiducia dell'indagato. Si entra ora insomma nel vivo degli accertamenti tecnici e nelle prossime ore saranno sentiti probabilmente anche i primi testimoni della vicenda, se dovesse risultare inequivocabile che il candidato era a conoscenza delle domande. Il concorso era stato bandito lo scorso anno e le prove selettive scritte si sono svolte il 13 dicembre scorso. Scarso il preavviso: solo il 13 novembre era stato pubblicato il bando. E ciò ha forse determinato la scarsa partecipazione: circa il 50 per cento dei concorrenti non si è presentato. Ben 925 gli aspiranti ai 10 posti di vigile urbano. Sono stati 34 gli ammessi agli orali dopo la selezione.
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Il Mattino