Si è lasciato cadere dal tetto della casa, proprio come aveva fatto la sua mamma circa 7 mesi fa. Un volo disperato, di dieci metri, forse per ricongiungersi all'unico...
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Sembrava che avesse superato la perdita, era solo un'illusione. Rimasto solo, i nonni paterni si occupavano di lui, andava a pranzo e a cena a casa loro. Purtroppo neppure l'affetto dei nonni è bastato a farlo sentire meno solo. Fortunatamente i fili dove si stendono i panni hanno attutito il colpo: il giovane a seguito della caduta ha riportato fratture a livello del bacino, per fortuna non ha riportato danni cerebrali, è vigile.
I sanitari del «Moscati» si sono riservati la prognosi. Il 28enne non è in pericolo di vita, ma le ferite più gravi e più difficili da cui guarire restano quelle impresse nella sua anima, nel suo inconscio.Erano circa le 14,30 quando è volato giù dal tetto, proprio a ridosso della piazza principale di Bagnoli. La mamma dopo il volo rimase in rianimazione circa 40 giorni senza mai riprendere conoscenza, poi sopraggiunge la morte.
Il ragazzo in questi mesi si era rivisto qualche volta anche con il padre. Una volta terminato il percorso della guarigione dai traumi fisici, provocati dalla caduta, dovrà essere cura dei familiari e dei servizi sanitari cercare di sostenere il giovane in un percorso di recupero psicologico, che susciti in lui interessi e motivazioni ad un rapporto sociale e ad un ruolo che evitino una possibile ricaduta nel tunnel della depressione.
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Il Mattino