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Le somministrava il sonnifero nel the. Così riusciva ad abusare sessualmente della figlia di un amico, quando di notte si fermava a dormire da loro. Per queste pesanti accuse anche i giudici della Corte di Appello di Napoli hanno confermato la responsabilità penale per il reato di violenza sessuale contestata a Maurizio D'Angelo, 58enne di Altavilla Irpina, difeso da Alberico Villani e Michele De Vita. L'uomo, in primo grado, aveva rimediato una condanna a quattro anni e due mesi di reclusione al termine del rito abbreviato celebrato davanti al gip del tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone.
Ieri i giudici della IV sezione della Corte di Appello di Napoli hanno ribadito la condanna inflitta in primo grado, rigettando l'appello presentato dai difensori degli imputati. A chiedere la conferma della sentenza di condanna il procuratore generale della Corte di Appello di Napoli, al termine della sua requisitoria. Richiesta di condanna alla quale si è associata anche l'avvocato Veronica Preziosi, difensore della vittima, costituita parte civile. Tra 15 giorni verranno depositate le motivazioni della sentenza di appello. Non è escluso che con il deposito delle motivazioni i difensori dell'imputato provvederanno ad impugnare la sentenza in Cassazione.
In primo grado il pubblico ministero Vincenzo Toscano aveva chiesto 4 anni e 4 mesi di reclusione al termine della sua requisitoria (richiesta già ridotta per la scelta del rito abbreviato). Mentre i difensori del 58enne avevano chiesto l'assoluzione per il loro assistito che anche nel corso dell'interrogatorio di garanzia, a seguito della misura cautelare a cui fu sottoposto, si era professato innocente. L'uomo ha sempre sostenuto di non aver avuto rapporti sessuali completi con la 17enne, ma solo palpeggiamenti.
Il gip Fabrizio Ciccone in primo grado gli aveva riconosciuto le attenuanti generiche, stabilendo per il 58enne, l'interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici attinenti la tutela, la curatela e l'amministrazione di sostegno di minori. Inoltre aveva applicato all'imputato, al termine dell'espiazione della pena, una misura di sicurezza per la durata di 18 mesi del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dai minori, divieto di svolgere lavori che prevedono un contatto abituale con minori e l'obbligo di informare gli organi di polizia sulla propria residenza. Infine lo condannò al pagamento di una provvisionale, di 15mila euro. Le indagini presero il via nel mese di ottobre del 2022 di ottobre, quando la 17enne trovò il coraggio di raccontare tutto al papà e a presentare una denuncia presso la stazione dei carabinieri.
I militari dell'Arma prontamente avviarono le indagini: il 58enne avrebbe posto in essere le violenze dopo il decesso anche della nonna della ragazzina. Sarebbero tre gli episodi di violenza, che si sarebbero verificati di notte, mentre la 17enne dormiva.
Il Mattino