Contrada. Nuovi sviluppi nelle indagini per il ferimento del rapper di Serino, Federico Petrone, avvenuto la sera del 9 gennaio a Contrada. Altre due misure cautelari sono state...
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Questi provvedimenti seguono di qualche giorno quelli scattati a carico di altri due giovani, sempre di Contrada, sottoposti all'obbligo di firma. Per uno di loro, in un primo momento, era stata disposta la detenzione a casa. Ma a seguito dell'interrogatorio di garanzia, la misura è stata ridotta. Resta, invece, agli arresti domiciliari il diciottenne autore del ferimento. Gerardo Ciuci ha premuto il grilletto della pistola, legalmente detenuta dal padre, quella maledetta sera di gennaio. Petrone fu attinto ad una spalla, a pochi centimetri dal cuore. Ne seguì il ricovero in ospedale e due interventi chirurgici. Ora sta cercando di mettersi alle spalle quei brutti momenti, tuffandosi nella musica. Da qualche settimana è uscito un suo nuovo brano, che sta registrando notevoli consensi sui social network, firmato con lo pseudonimo «Tsunami». La vittima ha sempre sostenuto che Ciuci gli avrebbe puntato l'arma alla testa, in un primo tentativo di ferirlo, e che per miracolo il proiettile non lo avrebbe colpito. Una tesi, rilanciata a più riprese anche dal suo legale Nobile Viviano, che il diciottenne di Contrada invece ha respinto con forza. Gli avvocati, Ettore Freda ed Edoardo Fiore, a più riprese hanno sostenuto la ricostruzione del proprio assistito.
Per fare piena luce su quell'episodio, la Procura della Repubblica di Avellino ha affidato al medico legale Elena Picciocchi l'esame sulla ferita riportata da Petrone e all'esperto, Alessandro Lima, la perizia balistica. Accertamenti che sono stati compiuti alla presenza dei consulenti di parte.
Una prima svolta nelle indagini c'era stata con la decisione della prima coppia di Contrada raggiunta da misure cautelari, di rispondere alle domande del Gip. Il primo avrebbe chiarito di avere espresso frasi ingiuriose nei confronti di Petrone e degli altri ragazzi, prima che il rapper di Serino venisse colpito. Non avrebbe avuto consapevolezza del fatto che lo sparatore fosse armato.
g.g.
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Il Mattino