Un premio Nobel alla Biogem di Ariano: «È una grande realtà»

Martin Chalfie ospite in settimana in Irpinia

Martin Chalfie alla Biogem
 «La scienza può evidenziare e rendere note le ricerche e le preoccupazioni sul cambiamento climatico nel mondo, ma poi la parola deve passare necessariamente...

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 «La scienza può evidenziare e rendere note le ricerche e le preoccupazioni sul cambiamento climatico nel mondo, ma poi la parola deve passare necessariamente alla classe politica, che dispone degli strumenti adatti per agire, sperando che nel contempo ci sia anche una forte pressione e mobilitazione dell'opinione pubblica. Ovvero siano le coscienze a farsi sentire». Martin Chalfie, premio Nobel per la chimica del 2008 per la scoperta della green fluorescent protein, usata come marcatore in medicina, nel visitare i laboratori di Biogem e nell'incontrare il direttore scientifico, Giovambattista Capasso, e la comunità della struttura di Camporeale di Ariano Irpino, ripropone con forza il grido di allarme emerso nel corso del meeting de "Le Due Culture" su Mondo Verde, sui grandi cambiamenti climatici ed energetici in corso.

«L'ambiente scientifico - spiega il Nobel - ha il merito, ma anche il dovere di proporre i problemi in termini di dati che si stanno raccogliendo sul destino del pianeta e soprattutto sulle conseguenze del cambiamento climatico per la qualità della vita, la sopravvivenza di piante ed animali. Purtroppo, non tocca alla scienza risolvere i problemi, la scienza può spiegare e invitare gli organi che guidano le comunità a intervenire, a prendere coscienza di un fatto che rischia di diventare ineludibile: l'umanità che sta andando verso giorni piuttosto duri». Naturalmente il pessimismo va superato. C'è chi lavora e si impegna per offrire soluzioni. Per non far abbassare la guardia su determinati temi. Questa considerazione fa ribadire al Premio Nobel Chalfie di «essere rimasto colpito e sorpreso piacevolmente dall'impegno e dai risultati di Biogem, dei suoi giovani ricercatori. Una bella realtà che va incoraggiata».

«Una impressione straordinaria - riprende - anche per i tanti esperti che hanno partecipato al meeting de "Le Due Culture", dove umanisti e scienziati si sono incontrati e confrontati, senza riserve. Un fatto altamente positivo, anche in prospettiva di una visione unitaria per la difesa dell'ambiente e dell'umanità». Insomma, il Nobel Chalfie, anche se non si iscrive tra i catastrofisti, invita ognuno di noi a lavorare per il bene del pianeta. E naturalmente per godere di quanto è stato realizzato nei secoli per una migliore condizione sociale e culturale di tutti. In questa logica si inserisce la sua visita, dopo l'incontro con la comunità scientifica a Biogem, prima al museo della Civiltà Normanna e Museo delle Armi "M.Troso" allestito a palazzo Bevere-Gambacorta e successivamente al Goleto di Sant'Angelo dei Lombardi, dove è stato accolto dal sindaco Rosanna Repole e dalla comunità religiosa locale.

Intanto, il presidente di Biogem, Ortensio Zecchino, nel tirare le conclusioni di di cinque giorni di dibattiti e della visita del Ministro per la Salute Orazio Schillaci, ha reso noto anche il tema della prossima edizione settembrina del meeting: «Osservazioni intorno agli animali che si trovano negli animali viventi». Si parte, in pratica, dal titolo di un noto lavoro di Francesco Redi, accademico della Crusca, biologo e medico, morto nel 1697. Servirà come stimolo per discutere dei micro organismi ,ovvero della vita di ognuno di noi che è legata alla vita di miliardi di altri micro organismi presenti nel corpo umano. I misteri e le certezze su questa condizione che determina il prosieguo del cammino dell'uomo nei secoli.

 

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Il Mattino