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No, i maltrattamenti e le violenze che sua madre, vedova da diversi anni, subiva dal nuovo compagno, lei non poteva proprio accettarli. Non poteva stare zitta, Antonella Russo, né voltare la faccia dall'altra parte. Più volte aveva provato a difendere la madre. Invano. Così, la ragazza di Solofra decise di chiedere aiuto, trovando il coraggio di denunciare quell'uomo violento alle forze dell'ordine. Ma lui, il 20 febbraio del 2007, dopo averla seguita in auto, la raggiunse e le sparò contro diversi colpi di pistola. Fatali. Antonella Russo morì, ennesima vittima di femminicidio. Quando la sua vita è stata spezzata, la giovane donna studiava Lingue e letterature straniere all'Università degli Studi di Salerno.
Alla sua esistenza stroncata troppo presto e al suo coraggio di denunciare le violenze familiari il Comune di Salerno ha deciso di intitolare una piazza, ufficializzando la scelta proprio nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Antonella Russo «ha pagato con la vita il suo coraggioso tentativo di sottrarre la madre e la sua famiglia a una spirale di feroce violenza», si legge nella nota diramata da palazzo di città. Da qui la scelta del Comune, deliberata dalla giunta sulla base della proposta della Commissione toponomastica riunitasi lo scorso 8 novembre e costituita da Filomena Daraio, Alberto Guglielmotti e Riccardo Notari.
«Con questa scelta - spiega il sindaco Enzo Napoli - rendiamo omaggio a una donna coraggiosa il cui sacrificio deve diventare un monito perenne all'impegno quotidiano per la prevenzione della violenza contro le donne».
A Solofra, città natale dove risiedeva, il tratto di strada che passa nei pressi della sua abitazione le è stato dedicato. L'intitolazione della piazza ad Antonella Russo è solo l'ultimo atto messo su dal Comune di Salerno. Nei giorni scorsi il Comune ha aderito a un protocollo d'intesa promosso dai sindacati per la Città a misura di donna. «Per eliminare la violenza contro le donne è necessaria un'azione molteplice che coinvolga famiglie, istituzioni, società civile, scuola, media, forze dell'ordine dicono da palazzo di Città - Il Comune di Salerno è impegnato per la prevenzione e l'aiuto. Bisogna lavorare tutti insieme sul piano educativo per accompagnare le nuove generazioni a maturare relazioni sane e rispettose, bisogna rafforzare la rete di monitoraggio e prevenzione per recepire i segnali di pericolo e le richieste di aiuto, è necessario aumentare le strutture rifugio e i programmi di sostegno economico e sociale». In programma c'è anche l'intitolazione della nuova area di circolazione determinatasi con il prolungamento del Trincerone con accesso da via Nizza al professore Tommaso Sica, tra i fondatori dell'Unione italiana ciechi. Dopo aver perso la vista all'età di dieci anni per un incidente, si laureò in Filosofia alla Federico II di Napoli. È sempre stato in prima linea nelle lotte per il riconoscimento dei più importanti diritti dei non vedenti.
Il Mattino