L'Avellino calcio morosa, l'Alto Calore stacca l'acqua al «Partenio»

Dopo 40 giorni dagli avvisi di pagamento può scattare la sospensione idrica

L'Avellino calcio morosa, l'Alto Calore stacca l'acqua al «Partenio»
L'Alto Calore avvia un piano di recupero sulle morosità eccellenti delle utenze commerciali e sospende l'erogazione idrica allo stadio Partenio-Lombardi. La notizia che circolava...

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L'Alto Calore avvia un piano di recupero sulle morosità eccellenti delle utenze commerciali e sospende l'erogazione idrica allo stadio Partenio-Lombardi. La notizia che circolava negli uffici di corso Europa ha trovato conferma ieri. Proprio la società biancoverde, infatti, è risultata essere tra le prime di Irpinia e Sannio a restare con i rubinetti a secco nell'impianto di via Zoccolari, per il mancato pagamento di fatture per 257mila euro. Improbabile che si tratti di una svista, tenendo conto che le bollette da saldare partono dall'aprile del 2019 e arrivano, praticamente senza soluzione di continuità. E seppure ci sia stato il cambio nella denominazione, il riferimento dell'utenza è sempre lo stesso.

Da parte nostra spiega l'amministratore unico dell'Acs, Michelangelo Ciarcia c'è la massima disponibilità a venire incontro a chi deve saldarci cifre importanti. Del resto è nostro interesse recuperare i crediti. Non vogliamo penalizzare nessuno ma, allo stesso tempo, non possiamo essere penalizzati a nostra volta. Ecco perché, a differenza di quanto accadeva prima, dopo l'avviso di mancato pagamento stiamo andando avanti con le procedure legali, con i tempi che detta il regolamento.

Quello citato da Ciarcia è la Remsi, Regolazione della morosità nel servizio idrico integrato, redatto dalla stessa autorità del settore che all'articolo 3 fissa la tempistica dell'iter. A dieci giorni dalla scadenza della fattura che risulta impagata parte il sollecito bonario, mentre la messa in mora avviene tramite raccomandata con avviso di ritorno o pec a 25 giorni da tale scadenza. L'utente è chiamato a regolarizzare la sua posizione entro 40 giorni dal ricevimento del primo avviso. Da questo momento in poi si potrà procedere con l'emissione di provvedimenti di limitazione o sospensione della fornitura idrica, parallelamente all'invio di un decreto ingiuntivo.

Questa la scansione temporale dell'azione che l'Alto Calore sta mettendo in pratica sia attraverso il suo ufficio legale sia mediante avvocati esterni e che va da una prima diffida, appunto, alla disalimentazione dell'utenza risultata morosa. Naturalmente, sotto i riflettori della spa di corso Europa non è finita solo la società biancoverde. A quanto pare, infatti, sono partiti i procedimenti anche per l'Asi per diversi industrie importanti situate tra Irpinia e Sannio. Iter in fase avanzata anche per alcuni Comuni del Beneventano che acquistano l'acqua all'ingrosso e per una società mista del settore idrico. In tutti questi casi, però, non si è ancora arrivati al distacco con l'interruzione dell'erogazione dell'acqua. Molti, probabilmente, credevano di poter contare su un atteggiamento passivo. Ma i tempi sono cambiati e la partecipata, adesso più che mai con una procedura di concordato in corso, deve dimostrare di poter essere un'azienda efficiente, efficace ed economica. Procediamo secondo la legge riprende Ciarca e siamo disponibili, anche dopo la disalimentazione, a raggiungere un'intesa con il cliente, magari sviluppando un piano di rateizzazione.

Acs sta cambiando pelle e dopo il lavoro dei mesi scorsi ora è necessario far funzionare tutto al meglio. L'ok al concordato non ci ha messo al riparo ma ci ha spinti ad accelerare per acquisire una mentalità diversa. Stiamo per chiudere il piano industriale basato sul distretto irpino che ci ha richiesto la Regione Campania per poter ottenere l'affidamento del servizio per i prossimi cinque anni. Siamo certi che questa convenzione ci darà ulteriore linfa e potrà contribuire alla svolta che va impressa sull'attività aziendale. Su questo punto il manager di corso Europa lancia un invito a tutto il personale a serrare le fila: Ci si dimentichi del carrozzone politico e si guardi a ciò in cui l'Alto Calore deve trasformarsi: un'impresa che operi in maniera ineccepibile. Per questo chiederò a tutti maggior rigore. Non abbiamo bisogno di chi non svolge le proprie mansioni, né di chi copre quanti non vogliono lavorare.
 

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Il Mattino