Viadotti insicuri sulla A16, sequestrate anche le corsie

Viadotti insicuri sulla A16, sequestrate anche le corsie
Dopo le barriere, sigilli alle corsie. Nell'inchiesta bis su Autostrade arriva un secondo sequestro preventivo da parte del Gip nei tratti della A16 corrispondenti ad una...

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Dopo le barriere, sigilli alle corsie. Nell'inchiesta bis su Autostrade arriva un secondo sequestro preventivo da parte del Gip nei tratti della A16 corrispondenti ad una serie di viadotti.


Il sequestro già operato alle barriere (ad oggi rafforzate con ulteriori protezioni di plastica) è stato esteso, con consequenziale chiusura al traffico veicolare, alle corsie di marcia contigue al margine destro della carreggiata, sempre in corrispondenza delle barriere bordo ponte installate sui viadotti presenti lungo la tratta autostradale tra Baiano e Benevento.

Le barriere dei viadotti - Pietra Gemma, Acqualonga (direzione Baiano-Avellino), Carafone, Vallonato I e II, F.Lenza Pezze, Scofeta Vergine, Sabato, Boscogrande, Francia, Vallone del Duca e Del Varco - sono già oggetto di un primo sequestro preventivo firmato dal Gip a fine aprile, con la sistemazione da parte di Autostrade dei new jersey in plastica pieni di acqua. Ma la Procura di Avellino, guidata da Rosario Cantelmo, ha chiesto ed ottenuto ieri il sequestro anche delle corsie di marcia di destra, dunque vicine alle barriere, per «evitare il protrarsi di una condizione di insicurezza nella circolazione stradale idonea a cagionare un evento disastroso di proporzioni analoghe a quello verificatosi il 28 luglio del 2013 (i 40 morti nel bus precipitato dal viadotto Acqualonga, ndr), in seguito al quale alcun efficace dispositivo di controllo è stato predisposto da Autostrade per tutelare l'incolumità degli utenti della strada, nemmeno dopo il precedente decreto di sequestro preventivo disposto il 30 aprile».
Inoltre il Gip d Fabrizio Ciccone - nel secondo sequestro preventivo - ha disposto anche che «la chiusura al traffico veicolare avvenga mediante apposizione di idonea segnaletica di cantiere secondo le prescrizioni del Codice della Strada con l'aggiunta di un limite di velocità pari a 40 km/h per i mezzi pesanti e 60 km/h per quelli leggeri». Il Gip ha precisato nel provvedimento come la chiusura delle corsie di marcia a destra sia «l'unica soluzione concretamente praticabile per evitare il protrarsi di una condizione di insicurezza della circolazione stradale» lungo l'A16.

 

Dopo l'emissione del primo decreto di sequestro preventivo firmato dal gip risultano indagati - per possibile crollo delle costruzioni, disastro e pericolo per la pubblica incolumità - Costantino Vincenzo Ivoi, attuale direttore del Tronco di Cassino per Autostrade, ed ascoltato come testimone nel processo conclusosi a gennaio; Michele Renzi, direttore del Nono Tronco della società Autostrade per l'Italia e Massimo Giulio Fornaci: questi ultimi due già imputati nel processo sulla strage di Acqualonga, il primo condannato a 5 anni di reclusione, il secondo è stato mandato assolto in primo grado assieme all'ex amministratore delegato Giovanni Castellucci.
Ad avviso del pool di consulenti nominati dalla procura avellinese nell'ambito dell'inchiesta bis per verificare lo stato delle altre barriere ubicate lungo i viadotti autostrade di competenza, dopo la strage del viadotto Acqualonga e la messa in opera degli interventi di sostituzione dei vecchi tirafondi Liebeg plus con le barriere filettate inghisate nel cordolo di calcestruzzo, è stato accertato che la società Autostrade aveva provveduto alla sostituzione dei tirafondi nel modo sopra indicato senza alcuna preventiva autorizzazione o successiva comunicazione ai competenti uffici ministeriali. Dunque l'ufficio ispettivo aveva sempre contestato tale procedura sostenendo che «le barre filettate non erano state preventivamente testate con appositi crash test, il che poteva pregiudicare l'efficienza e la sicurezza della circolazione».

Infine a bocciare i lavori effettuati dopo la strage Acqualonga anche il Consiglio Superiore dei lavori pubblici che nel 2018, con parere negativo, evidenziò che entrambi gli studi presentati da Autostrade per l'Italia non risultavano «pienamente aderenti alle prescrizioni normative riguardanti le istruzioni tecniche sulla progettazione, omologazione ed impiego delle barriere di sicurezza stradale». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino